Il team radio spaventoso di Norris a Las Vegas: “Lando, sei ok?”. Il sangue si gela nel box Mc Laren
Momenti di grande paura, se non di terrore, durante il GP di Las Vegas di Formula 1, che domenica ha visto l'ennesima vittoria di Max Verstappen in questa stagione dei record. Al quarto giro Lando Norris ha perso il controllo della sua McLaren a causa di un dosso ed è andato a muro rovinosamente, chiudendo lì la sua gara. Un incidente tanto spettacolare – viste le scintille prodotte dalla vettura e il grande botto contro le barriere del circuito – quanto terrorizzante per le sorti del pilota inglese. Il team radio di Norris col suo box in quei momenti concitati è davvero drammatico e fa capire cosa sia la paura in Formula 1. Paura vera, paura che sia successo qualcosa di terribile.
Norris stava rimontando dopo le pessime qualifiche di sabato (era addirittura uscito nel Q1), in quel momento era 12simo alle spalle del compagno di scuderia Piastri, quando la sua McLaren si è imbizzarrita, forse anche a causa delle basse temperature notturne di Las Vegas con conseguenze sui pneumatici, girandosi più volte su se stessa. Impossibile per il 24enne evitare l'impatto devastante col muro. Il colpo di frusta è stato forte e ha lasciato Norris stordito. I secondi successivi sono stati angoscianti: gli uomini Mc Laren non hanno ottenuuto alcuna risposta dal pilota nel loro disperato tentativo di contattarlo.
"Lando, sei ok?", si sente dire una prima volta in radio ad un ingegnere della scuderia di Woking. Una richiesta che cade nel silenzio. Lunghi secondi di silenzio, che nel linguaggio della Formula 1 significa paura del peggio. Dal box ci riprovano: "Lando, sei ok?". Stavolta dall'abitacolo della vettura arriva una risposta, ma non è ancora tranquillizzante, anzi tutt'altro: è qualcosa a metà tra un respiro affannoso e un rantolo, poi finalmente si sente la voce di Lando dire la frase che tutti volevano sentire: "Sì, tutto bene".
Norris è stato poi portato per precauzione in ospedale, da dove fortunatamente è stato dimesso nella stessa giornata di domenica. Un sospiro di sollievo per tutti, ma anche un monito – se mai ce ne fosse bisogno – su come la Formula 1 cammini sempre sul filo del limite.