Il Team Radio scrupoloso con Hamilton, in Giappone temeva un’altra beffa umiliante: “Pick up, please”

"Pick up, please". Il suggerimento arrivato dal Team Radio di Lewis Hamilton è la fotografia del momento difficile che sta attraversando la Ferrari in questo avvio di stagione. Quanto s'è sentito e visto in occasione del Gran Premio di Suzuka in Giappone fa venire il sospetto che la Ferrari, ancora scottata per quanto accaduto a Shanghai, abbia voluto fare di tutto per mettersi al riparo da un'altra squalifica beffa. Un'altra squalifica per irregolarità tecniche sarebbe stata davvero umiliante, più ancora di quella subita in Cina per un problema al peso (era stato rilevato effettuando le verifiche alla macchina di Leclerc, scoperta più leggera di un chilo rispetto ai regolamenti) e al fondo della vettura.
Non che dai box fossero coscienti di dover nascondere qualcosa, perché vedere durante il giro di rientro il sette volte campione del mondo inglese condurre la macchina sull'erba per raccogliere terriccio, fango e detriti sulle ruote è pratica abbastanza comune (l'ha messa in atto lo stesso Max Verstappen nel GP precedente), ma ciò non toglie che la premura raccomandata dal muretto alimenti qualche dubbio alla luce della brutta esperienza.
La scrupolosità del Team Radio: "Pick up please"
La manovra è chiara e con ogni probabilità è stata caldeggiata per una questione di mera scrupolosità: raccogliere un po' di sporco sugli pneumatici aiuta ad aumentare leggermente il peso della monoposto. Lo si evince dal dialogo tra Hamilton e il suo referente di pista, Adami, durante l'ultimo giro che conduce il ritorno ai box. Il britannico non nasconde amarezza per come sono andate le cose.
"P7. Raccogli (pick up) per favore", gli dice l'ingegnere. La replica del campione del mondo: "Eh… Mi dispiace per il risultato, ragazzi. Non avevo ritmo oggi, ma vi sono grato per aver continuato a spingere. Forse la prossima gara andrà meglio". Adami aggiunge: "Grazie a te. Hai fatto un ottimo lavoro. Discuteremo di tutto insieme più tardi. Probabilmente eravamo ancora un po' sbilanciati. Ma questo lo vediamo dopo".
I timori della Ferrari per un avvio di Mondiale da incubo
Il quarto posto di Charles Leclerc e il settimo piazzamento del britannico sono un brodino insipido per la Scuderia di Maranello ma deve mandarlo giù turando il naso. Per adesso non è in grado di fare di più e meglio, o anche solo riuscire a tenere testa ai competitor è impresa ardua. Una sensazione che aumenta la preoccupazione per altri scivoloni clamorosi.
Ecco perché evitare in tutti i modi di finire a zero punti e accontentarsi (anche) delle briciole è necessità di cui fare virtù in attesa che le cose vadano meglio dopo un avvio di Mondiale da incubo. Magari a partire dal prossimo Gran Premio che prima di Pasqua fa tappa in Bahrain e al quale la Ferrari arriva con un carico di problemi e perplessità che hanno spazzato via ogni entusiasmo.