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Il successo più strano di Michael Schumacher: “Non capivamo cosa stava succedendo”

Michael Schumacher ha vinto 91 Gp in Formula 1, ha vinto in ogni modo, dominando dal primo all’ultimo giro o rimontando con sorpassi fantastici, ma la vittoria più particolare l’ha ottenuta negli Stati Uniti.
A cura di Alessio Morra
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Il Mondiale 2005 è stato quasi totalmente da cancellare da parte della Ferrari. Dopo cinque anni di successi schiaccianti la casa di Maranello subì il cambio di regolamenti. La Renault di Alonso e la McLaren di Raikkonen lottarono per il titolo Mondiale. Schumacher, che aveva vinto cinque titoli consecutivi, si trovò a guidare una vettura poco più che modesta. Si tolse poche soddisfazioni il tedesco che vinse una sola gara, nel mese di giugno a Indianapolis. Una gara a cui parteciparono appena sei vetture, dopo un clamoroso boicottaggio.

Nella stagione 2005 c'erano due fornitori di gomme: Bridgestone e Michelin. I primi erano in Formula 1 da anni ed avevano Ferrari, Jordan e Minardi. Tutte le altre scuderie facevano parte del nutrito gruppo che montavano gomme della casa francese. La pole position la realizza Jarno Trulli su Toyota. Per l'italiano è la terza pole della carriera. C'è tanta incertezza per la gara, in tanti ambiscono al successo. Ma durante la notte i tecnici della Michelin analizzano i pneumatici e capiscono che sullo storico tracciato di Indianapolis i pericoli sono tanti. C'è il rischio di avere grossi problemi di affidabilità. La Michelin fa sapere che le gomme non potevano durare più di dieci giri e la priorità era la sicurezza dei piloti, visto che non si potevano cambiare le gomme (per regolamento) prima del via. La FIA e la Michelin cercano di trovare un accordo, ci provano fino all'ultimo momento, ma la fumata bianca non c'è.

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Le vetture si schierano tutte sulla griglia, nonostante pochi minuti i team gommati Michelin, per voce di Flavio Briatore, fanno sapere che la casa francese vietava ai team di correre per preservare la sicurezza dei piloti. La protesta sembra rientrare quando i piloti partono per il giro di ricognizione, ma a sorpresa tutti i gommati Michelin tornano ai box e non vanno in griglia di partenza. La sorpresa è enorme. In griglia ci sono solo sei vetture: le due Ferrari, le due Jordan e le due Minardi.

Le polemiche montano velocemente, dopo il via. Con la FIA che conferma di non aver accettato una modifica del tracciato di Indianapolis, come richiesto da chi montava le Michelin, che voleva una chicane prima della ‘sopraelevata'. Michael Schumacher parte dal quinto posto, Barrichello dalla settima. Le Jordan e le Minardi occupano le ultime due file, e sanno che incredibilmente si giocheranno il podio.

Schumacher parte bene, tiene la posizione. La gara è bruttina. Non c'è lotta, tranne quando Schumacher esce dai box, la sosta è più lunga del previsto e quando esce dalla pit lane si trova un arrembante Barrichello, che prova il sorpasso ma viene sbattuto sull'erba. Terzo è Monteiro, un pilota portoghese che non ha lasciato traccia ma ha ottenuto un podio a dir poco inaspettato.

Michael Schumacher sale sul podio e festeggia, non come un titolo mondiale, ma la celebrazione c'è. Perché sa che quella sarà l'unica vittoria di una magra stagione. E sa anche che un successo così difficilmente qualcun altro lo realizzerà. Sei piloti partiti, solo due a pieni giri. Un successo surreale. Dopo l'unica vittoria del 2005 Michael disse: "Abbiamo cercato di divertirci anche se capisco che per il pubblico non è stato così. Non è stato il massimo, ma non è stato nemmeno un disastro. Non capivamo cosa stava succedendo, ci siamo concentrati e abbiamo iniziato. È stata comunque una bella gara, anche nei confronti di Rubens".

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