Il russo Mazepin può tornare a correre in F1, sanzioni annullate: “Spese limitate”
La notizia che Nikita Mazepin ha tanto atteso è finalmente arrivata. Il pilota russo potrà tornare a correre in tutti gli sport motoristici e in particolare in Formula 1. È quanto ha stabilito la sentenza del tribunale dell'Unione Europea che ha sospeso così le sanzioni nei suoi confronti, arrivate in passato in quanto figlio dell'oligarca considerato vicino a Putin, Dmitry Mazepin. Una situazione figlia dei provvedimenti nei confronti della Russia per la guerra in Ucraina.
Si tratta di un'ordinanza provvisoria, in attesa che arrivi una decisione nel merito, ma che dà la possibilità a Mazepin di sottoscrivere un contratto con una scuderia. In caso di fumata bianca con un team, Nikita potrebbe competere tranquillamente sul suolo europeo (anche negli altri continenti, ma il focus era sull'Europa) impegnandosi però a gareggiare sotto una bandiera neutra.
In un comunicato citato dalla TASS si legge: "Gli è consentito entrare nel territorio dell'UE per partecipare alla Formula 1 sotto l'egida della Federazione automobilistica internazionale (FIA), in altri campionati, allenamenti, classi, anche per il rinnovo della super licenza FIA e il superamento di unavisita medica su richiesta della Federazione automobilistica internazionale". Attenzione però perché Mazepin dovrà comunque fare i conti con alcune limitazioni, legate alle sanzioni.
Le spese in particolare saranno limitate, visto che non potrà negoziare con strutture legate all'attività del padre: "Il pilota può utilizzare un conto bancario e una carta di credito solo per coprire le spese necessarie per spostarsi all'interno dell'UE, negoziare e concludere accordi con scuderie o sponsor, nonché per partecipare alle competizioni".
Grande soddisfazione da parte di Nikita che ha esternato così la sua gioia: "Farò del mio meglio per recuperare. Non vedo l'ora di tornare alla causa a cui ho dedicato la maggior parte della mia vita. Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto e continuano a tifare per me, anche nei momenti più difficili". E chissà ora se dopo la Haas che l'ha licenziato, arriverà un altro team pronto a puntare su di lui.