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Il ricatto inquietante alla moglie di Schumacher: rubati per anni video privati e cartelle cliniche

Rivelato il piano criminale per estorcere 15 milioni di euro alla famiglia di Michael Schumacher: un infiltrato per cinque anni ha rubato foto, video, referti medici e cartelle cliniche che rivelerebbero le condizioni attuali del leggendario pilota di Formula 1.
A cura di Michele Mazzeo
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La volontà della famiglia di mantenere segrete le condizioni di Michael Schumacher dal terribile incidente ad oggi è stata la leva su cui si basava il diabolico piano criminale messo in atto dall'ex viceconsole tedesco in Egitto, tale Markus F., e da alcuni suoi complici per ottenere un riscatto milionario con cui saldare i propri debiti.

Secondo quanto riferisce il quotidiano tedesco Bild che ha avuto accesso agli atti dell'inchiesta portata avanti dalla procura di Wuppertal, infatti, il 52enne arrestato lo scorso 4 luglio con l'accusa di essere il principale autore del tentativo di estorsione ai danni della famiglia Schumacher, dopo esser rientrato dall'Egitto ha lavorato per cinque anni come addetto alla sicurezza proprio a casa del sette volte campione del mondo di Formula 1.

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In questi cinque anni da infiltrato sarebbe riuscito a creare un archivio di 1.500 file (500 tra fotografie e video e 1.000 documenti) diviso in due hard-disk allo scopo di ricattare la moglie dell'ex pilota della Ferrari. In questo archivio c'erano infatti fotografie e video privati che immortalavano Michael Schumacher dopo l'incidente, nonché le sue cartelle cliniche e gli elenchi dei farmaci che ha dovuto prendere in questi ultimi 10 anni.

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E sarebbe proprio questo il materiale utilizzato da Markus F. per ricattare la famiglia Schumacher chiedendo un riscatto di 15 milioni di euro per non far finire l'intero archivio in vendita sul dark web. Quest'ultimo però non avrebbe agito da solo ma, per portare avanti il tentativo di estorsione, si sarebbe avvalso di due complici: il 53enne Yilmaz T., conosciuto ai tempi in cui faceva il buttafuori, e il figlio 30enne Daniel.

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Tutti e tre gli uomini coinvolti sono stati tratti in arresto dalla polizia con il più giovane dei tre che è già stato rilasciato su cauzione. Secondo gli investigatori infatti mentre il padre avrebbe giocato un ruolo determinante nel tentativo di estorsione (secondo l'accusa sarebbe stato lui ad occuparsi della richiesta di riscatto e a minacciare la famiglia Schumacher), il figlio avrebbe avuto un ruolo molto più marginale.

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Secondo l'accusa infatti la trattativa dei malviventi con la famiglia della leggenda della Formula 1 sarebbe andata avanti per diversi mesi. Gli imputati avrebbero infatti avvicinato alcune persone fidate che da anni lavorano per la moglie Corinna Schumacher affinché le facessero sapere di essere in possesso di un fascicolo contenente segreti sul marito.

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A quel punto, secondo la ricostruzione fatta dalla Bild, la famiglia avrebbe fatto sapere ai malviventi che non volevano assolutamente che i documenti divenissero di pubblico dominio e questi avrebbero quindi chiesto l'invio di 15 milioni di euro per non pubblicarli sul dark web. A riprova del fatto che stessero facendo sul serio e fossero davvero in possesso di ciò che minacciavano di pubblicare, i tre indagati avrebbero anche inviato a Corinna copia di alcuni fascicoli contenenti dati sensibili di Michael Schumacher.

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A mettere fine all'incubo della famiglia Schumacher ci ha pensato la polizia che è riuscita a rintracciare i presunti estorsori e, secondo quanto fa capire la testata tedesca Bild, recuperare anche i due hard-disk nei quali erano contenuti 500 foto e video e 1.000 documenti che, se divenute di dominio pubblico, per la prima volta a distanza di 10 anni dall'incidente sugli sci che ha stravolto la sua vita e quella dei suoi cari, avrebbero rivelato al mondo le reali condizioni di Michael Schumacher, distruggendo in un sol colpo tutto il lavoro fatto dalla moglie Corinna e dai figli Mick e Gina-Maria per proteggere la privacy della leggenda della F1 che non appare in pubblico da oltre un decennio.

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