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Il presidente di Porsche diventa un caso nazionale per colpa di un capriccio da 10 milioni di euro

Il manager ed erede della Casa automobilistica è proprietario di una villa di lusso e, per rincasare prima, ha un progetto: perforare una collina per costruire una strada e un garage personali.
A cura di Maurizio De Santis
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Sventrare una collina per costruire un tunnel che possa permettere a Wolfgang Porsche di tornare a casa più rapidamente. Non solo, il traforo ha anche un altro obiettivo: edificare un garage dove parcheggiare le sue macchine. E deve essere capiente abbastanza da contenerne una dozzina. Costo d'impresa per la realizzazione del sottopasso: 10 milioni di euro. Un "capriccio" che l'erede e presidente del consiglio di amministrazione della Casa automobilistica tedesca ritiene possibile così da rendergli guida, rientro alla dimora e tragitto più comodo e semplice. Dal 2020 il magnate è proprietario del Paschinger Schlössl, meglio conosciuta come villa Stefan Zweig perché ospitò lo scrittore tra il 1919 e il 1934 poi, a causa dell'avvento dei nazisti, fu costretto ad abbandonarla. Oggi quella residenza appartiene a Porsche che l'ha acquistata per 8,4 milioni di euro.

Il progetto: scavare un traforo di 500 metri, edificare un garage

Cosa vuoi che sia scavare nelle rocce una galleria della lunghezza di 500 metri e attrezzarne una parte per lo stoccaggio dei veicoli? Nulla… pensa il facoltoso erede del brand. Gli abitanti della zona di Salisburgo (in Austria) dove dovrebbe sorgere il cantiere non sono dello stesso parere e a dar loro manforte ci sono anche attivisti ecologisti che hanno già avviato una campagna di protesta nei confronti del manager. Il Kapuzinerberg è un'altura di 640 metri situata nel centro della città di poco più di 150.000 abitanti, la perforazione avrebbe un impatto ambientale non di poco conto.

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Festival Porsche Tunnel, la protesta di residenti e ambientalisti

Non è un semplice manifestazione di dissenso. L'iniziativa è stata presa a cuore dagli ambientalisti (col favore dei residenti) tanto da organizzare un festival promozionale per schierarsi contro quella che viene ritenuta da molti lo sfizio di una persona straricca e importante, disposta a tutto pur di ottenere un beneficio a uso esclusivamente personale. Lo hanno chiamato Porsche Tunnel e dal 15 aprile sono tutti lì per protestare contro la famiglia Porsche e, in particolare, contro il signor Wolfgang. Il movimento che ne è scaturito ha attirato l'attenzione anche di molte persone delle zone limitrofe: l'intento è chiaro, impedire sia eseguito il progetto che ha in mente.

Basteranno le contestazioni e le iniziative collaterali a fermare Porsche? Secondo quanto riportato dai media locali non c'è alcuna intenzione di mollare la presa né di arrendersi rispetto alla pervicacia dell'amministratore dello storico marchio né di lasciarsi spaventare dal suo potere o dalla rete di amicizie importanti he può vantare. "La città è diventata un palcoscenico per dire no a questo progetto pazzesco – è una delle versioni raccolte nel corso del festival contro Porsche -. Se i super-ricchi credono di poter agire senza alcuna considerazione del riflesso delle loro azioni, allora è giusto dare un esempio di giustizia".

Come stanno veramente le cose: l'opera è forse illegale?

Dal 1996 il centro storico di Salisburgo è patrimonio dell'umanità e anche il Kapuzinerberg fa parte di questa area protetta dall'Unesco. Dal punto di vista giuridico, però, non ci sono eccezioni per la costruzione del tunnel, poiché la maggior parte dell'area contenuta nel progetto è sottostante alla villa e appartiene quindi a Wolfgang Porsche. E la stessa amministrazione cittadina non rileva obiezioni al riguardo, tanto da essere pronta (previo voto del consiglio comunale) a una modifica del piano urbanistico. Perché tanto clamore? Secondo i residenti le richieste dell'imprenditore sarebbero state accolte subito e con eccessivo favore da parte del precedente governo cittadino mentre qualsiasi progetto di tunnel pubblico viene spesso abbandonato.

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