Il padre di Bagnaia subito dopo la caduta di Pecco: “Ho spento la TV, non ho voluto vedere altro”
Spesso si dice che i piloti di motociclismo sono dei supereroi e vedendo cosa è accaduto a Pecco Bagnaia domenica scorsa poco dopo la partenza del GP di Catalogna non si fa fatica a crederlo. Il 26enne campione del mondo di MotoGP è stato travolto dalla KTM di Brad Binder dopo aver perso il controllo della propria Ducati ed essere caduto al centro della pista. Rimasto alla mercé di tutti gli altri piloti che erano alle sue spalle, Bagnaia è stato investito in pieno dal sudafricano che è transitato sopra la sua gamba destra, facendo ipotizzare conseguenze drammatiche per lui.
Come minimo una frattura, si è pensato assistendo all'incidente. E invece niente di niente, a parte lo spavento e il dolore indotto dalle "molteplici contusioni" riportare da Bagnaia. Un mezzo miracolo, come certificato dalle parole del dottor Bruno Cavalieri, dirigente medico dell'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna esperto in ortopedia e traumatologia: "Nella mia esperienza con la Clinica Mobile non ho assistito mai ad episodi simili. Quando sono capitati incidenti così c'era sempre la fattura, quindi per me è la prima volta che vedo una cosa così".
Pecco non solo sta bene, sia pure tutto acciaccato, ma vuole assolutamente esserci già nel prossimo weekend a Misano Adriatico in occasione del GP di San Marino e della Riviera di Rimini. "È fatto d'acciaio – spiega alla Gazzetta dello Sport il padre di Bagnaia, Pietro – Anche per me sono dei superuomini, oltre che essere dei ragazzi meravigliosi. E questo, come genitore, ti porta necessariamente a diventare fatalista, sennò come fai? Quando Pecco scende in pista, io ho sempre il cuore in gola. Ma il fatto che tutti loro vivano una vita sempre al limite, alla fine ti porta a ragionare con la loro stessa logica, a vedere le cose con i loro occhi, ti abitui".
Papà Bagnaia domenica non si trovava a Barcellona ma era davanti al televisore assieme alla moglie e ovviamente è rimasto terrorizzato dall'accaduto. Tuttavia ad un certo punto Pietro ha deciso che aveva visto abbastanza: "Non mi interessa la dinamica. Nel momento in cui ho visto che, anche se per terra e dolorante, si muoveva, mi sono tranquillizzato e ho spento il televisore. Non ho voluto vedere altro, ero pronto a contare qualche frattura, ma almeno era a posto. Come gli ho detto per sdrammatizzare, quando lo ho sentito al telefono, di botte al sedere sono un esperto dopo tanti anni di equitazione: gli farà male per un po', ma si sistema tutto".
Stessi toni usati dalla sorella di Bagnaia, Carola, che ne cura anche la comunicazione: "Quando ho visto che il casco era a posto e che Pecco si muoveva, non ho guardato più nulla, il santo del motociclismo a quel punto aveva fatto il suo dovere. Per me è stata la giornata più brutta, finita però nel modo migliore, perché vederlo camminare, anche se con le stampelle, al momento di lasciare l'ospedale a Barcellona, mi ha reso più felice di una sua vittoria".