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Il Mondiale di F1 non è iniziato e la Red Bull accusa già Ferrari e McLaren: “Usano il mini-DRS”

Il direttore tecnico della Red Bull Pierre Wache, dal Bahrain, ha puntato subito il dito contro Ferrari e McLaren: “Penso stiano usando il mini-DRS, è piuttosto visibile”.
A cura di Alessio Morra
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Il Mondiale di Formula 1 non è ancora iniziato e divampano già le polemiche. Il primo petardo lo fa scoppiare la Red Bull, che con il direttore tecnico Wache, fa delle insinuazioni sulla McLaren e sulla Ferrari, le scuderie che sulla carta sembrano quelle destinate a lottare per il campionato. Oggetto del contendere è il DRS, o meglio il mini-DRS.

Il divieto della FIA per il mini-DRS McLaren

Nella passata stagione la Federazione intervenne e vietò il mini-DRS della McLaren, che ne beneficiò per diversi Gran Premi prima del divieto. La scuderia inglese così provò e riuscì a ridurre la resistenza aerodinamica e ad aumentare la velocità massima sfruttando la deformazione ai lati del flap mobile ad alte velocità, replicando così l'effetto del DRS, guadagni così decimi preziosi.

I dubbi della Red Bull su Ferrari e McLaren

In Bahrain ogni squadra ha i suoi investigatori. Tanto nel paddock quanto in pista c'è chi pone la propria attenzione su alcuni particolari. Da delle riprese video si è vista una flessibilità dell'ala posteriore particolare, che secondo la testata The Race avrebbe già prodotto delle discussioni più o meno sotterranee, che sono diventate pubbliche con le parole del direttore tecnico della Red Bull Pierre Waché, che per anni è stato collaboratore di Newey e che ora ha la responsabilità della vettura.

La Federazione potrebbe esaminare le vetture in Australia

Il francese ha puntato il dito direttamente contro Ferrari e McLaren: "Penso che la Ferrari e la McLaren stiano ancora usando il mini-DRS. Sarà un argomento di dibattito, è piuttosto visibile”. E ora chissà se la Federazione prima del GP d'Australia la Federazione esaminerà le vetture accusate dalla Red Bull.

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