Il maxi-tamponamento sfiorato nel GP Australia che nessuno ha visto: andavano tutti a passo d’uomo
La pazza gara del GP d'Australia della Formula 1 2023 ha regalato tantissime emozioni. Nella corsa sul circuito di Melbourne tra incidenti, continui colpi di scena, sorpassi, safety car, bandiere rosse, ripartenze, pesanti penalità e decisioni discutibili della Direzione di Gara (che ha di fatto deciso a tavolino l'ordine d'arrivo finale) non sono mancati episodi controversi che hanno sollevato polemiche. Tra queste ce n'è una che riguarda la sicurezza dei piloti nata in seguito a ciò che si è verificato in occasione del giro di formazione per la ripartenza dopo la prima bandiera rossa di giornata nel quale si è andati vicinissimi ad un clamoroso maxi-tamponamento di gruppo.
All'uscita dalla pit-lane per andarsi a posizionare sulla griglia di partenza dietro la Safety Car c'era la Mercedes di Lewis Hamilton che al momento della sospensione era in testa alla gara. Fino a Curva 6 l'andatura è stata quella imposta dalla Safety, dopodiché il britannico ha sensibilmente ridotto la velocità di crociera costringendo così tutti gli altri piloti che lo seguivano a rallentare tantissimo. Questa variazione improvvisa ha fatto infuriare Max Verstappen che si è lamentato a lungo in radio del comportamento del sette volte campione del mondo, ma soprattutto ha sorpreso i driver che si trovavano a centrogruppo che sono stati costretti a spericolate manovre per evitare di dare vita ad un incidente a catena.
Guanyu Zhou per non finire sulla Red Bull di Sergio Perez, costretto ad inchiodare per l'improvviso rallentamento di chi lo precedeva, è andato larghissimo radente il muro, mentre dall'altro lato della pista la frenata di Valtteri Bottas ha costretto Logan Sargeant a passare sui cordoli per evitare quello che sarebbe stato un sanguinoso impatto. Il rischio più grande arriva però qualche istante dopo, cioè quando Kevin Magnussen sbuca dalla curva precedente a velocità sostenuta e si trova davanti questo gruppo di monoposto che procedevano lentissime e avevano praticamente occupato tutta la carreggiata e anche parte della via di fuga alla sua sinistra.
Il danese ormai non ha più il tempo per inchiodare la sua Haas e allora è costretto a superare tutti passando sulla ghiaia nella parte più esterna della via di fuga per non andare a sbattere contro le altre macchine e dare vita ad una carambola che avrebbe potuto avere conseguenze molto serie per la sua incolumità e quella degli altri piloti praticamente fermi in mezzo alla pista a causa dell'improvviso rallentamento imposto da Hamilton all'intero gruppo.
Data la situazione di pericolo creatasi in molti si aspettavano che il comportamento del pilota Mercedes fosse messo sotto investigazione da parte della Direzione di Gara e dei Commissari FIA, cosa che non è avvenuta. C'è però un motivo per il quale non si è aperta un'indagine sull'andatura tenuta dal sette volte iridato nel giro di formazione dietro la safety car: non ha infranto nessuna regola.
L'articolo 58.11 del regolamento sportivo della Formula 1 infatti stabilisce che l'auto in testa può stabilire il ritmo se c'è una partenza da fermo e i piloti hanno ricevuto il segnale appropriato dagli ufficiali di gara. Trattandosi di un giro di formazione (e quindi non di un regime di safety car a gara in corso) dunque, nel momento in cui la safety car ha spento le luci (segnale di via libera), Hamilton non aveva più l'obbligo di tenere una distanza minima dalla safety car e ha potuto quindi decidere il ritmo da tenere fino all'arrivo sulla griglia di partenza in piena conformità con il regolamento attualmente vigente nel Mondiale di Formula 1 2023.