Il GP del Giappone 2021 di MotoGP cancellato per Covid (ma le Olimpiadi di Tokyo si faranno)
La Dorna ha comunicato il nuovo calendario provvisorio del campionato Mondiale della MotoGP 2021 annunciando le nuove date del GP di Thailandia e del GP delle Americhe, ma soprattutto la cancellazione del GP del Giappone (originariamente in programma a Motegi nel week end del 3 ottobre) a causa dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 nel Paese asiatico. Una decisione che sorprende tutti, ancor di più considerando che tra un mese lo stesso Giappone ospiterà le Olimpiadi di Tokyo 2020 in programma dal 23 luglio all'8 agosto 2021, evento molto più grande di un week end di gara del Motomondiale la cui disputa ad oggi non sembra essere messa in discussione.
L'organizzazione del Motomondiale ha infatti fatto sapere che la cancellazione del GP del Giappone 2021 è dovuta alla pandemia: "FIM, IRTA e Dorna Sports devono confermare l'annullamento del Motul Grand Prix of Japan. L'attuale pandemia di Covid-19 e le conseguenti complicazioni di viaggio e restrizioni logistiche non hanno permesso la conferma dell'evento in questo momento, il che significa che non sarà quindi presente nel calendario 2021" si legge infatti nella nota diffusa sul sito ufficiale della MotoGP. E le parole di Kauro Tanaka, presidente del comitato promotore del GP del Giappone, confermano il motivo della cancellazione: "Considerando le attuali condizioni di viaggio e le restrizioni sulla permanenza in Giappone e all'estero, siamo giunti alla conclusione che non abbiamo altra scelta che annullare il Gran Premio" ha detto infatti il numero uno di Mobilityland Corporation.
Tutto dunque fa pensare che in questo momento il Giappone non sia nelle condizioni di ospitare un evento internazionale senza mettere a rischio la salute dei partecipanti e dei suoi cittadini. Alla luce di ciò viene da chiedersi com'è possibile che le preoccupazioni legate all'emergenza Covid-19 abbiano portato all'annullamento di un evento, il GP del Giappone di MotoGP, in programma ad ottobre, mentre una manifestazione molto più ampia e partecipata come le Olimpiadi, che inizieranno tra un mese, si svolgeranno regolarmente nello stesso Paese nonostante gli appelli di medici e scienziati. E soprattutto viene da chiedersi: troppa prudenza da parte di Dorna o per i Giochi Olimpici (e il suo indotto economico) si è deciso di sacrificare la sicurezza?