Il deferimento di Horner non placa la furia Red Bull contro la FIA: “Incompetenti”
Alla Red Bull la penalità assegnata a Max Verstappen dopo le qualifiche del GP del Qatar non è andata ancora giù. Né la rimonta in gara con cui l'olandese ha limitato i danni finendo in seconda posizione alle spalle del rivale per il titolo Hamilton, né il warning comminato al team principal Christian Horner per alcune dichiarazioni ritenute offensive, sembrano aver placato la rabbia della scuderia austriaca nei confronti della FIA per quella decisione che ha complicato la corsa di Losail al suo pilota in un momento cruciale della stagione che lo vede lottare punto a punto con il britannico per diventare per la prima volta campione del mondo di Formula 1 (a Jeddah avrà il primo match point).
A distanza di alcune ore dalla decisione presa dai Commissari F1 nei confronti di Verstappen (retrocessione di cinque posizioni nella griglia di partenza), reo di non aver decelerato in regime di doppia bandiera gialla nel Q3 delle qualifiche di sabato scorso con l'Alpha Tauri di Gasly ferma sul rettilineo a causa di una foratura, il capo consigliere della Red Bull Helmut Marko è tornato a parlare senza peli sulla lingua dell'episodio attaccando pesantemente il Direttore di Gara Michael Masi e la Federazione:
"Siamo arrabbiati perché alla prima macchina (quella di Sainz, ndr) che transitava non è stata esposta la bandiera, la seconda auto (quella di Bottas, ndr) ha avuto una bandiera gialla mentre la terza (quella di Verstappen, ndr) ha avuto la doppia bandiera. È tutta questione di incoerenza, è ridicolo – ha detto infatti ai microfoni di Sport1 l'austriaco a confermando di fatto quanto aveva già espresso quando è stata annunciata la penalità per l'olandese –!
La FIA non è in grado di mettere a punto un sistema decente e prova a nascondere la propria incompetenza addossando la colpa ai piloti – ha poi aggiunto un sempre più adirato Marko -. Viviamo in un'era in cui tutto è digitalizzato, i piloti ormai hanno tutte le informazioni sul volante e, in questo caso, sul display non era segnalato alcun pericolo. Anzi. Max aveva anche il verde ma poi, improvvisamente – ha infine concluso il dirigente della Red Bull –, una persona senza esperienza (il commissario definito ‘canaglia' da Horner, ndr) ha sventolato le bandiere gialle. Nessuno dei piloti doveva essere sanzionato".
Chissà se dopo queste dichiarazioni la FIA prenderà dei provvedimenti , come fatto subito dopo la gara di Losail con il team principal Horner, anche nei confronti di Helmut Marko. Staremo a vedere. Ciò che appare certo al momento invece è che quelle proferite dall'ex pilota austriaco non saranno le ultime parole infuocate che sentiremo dai protagonisti del paddock della Formula 1 nelle prossime tre settimane in cui la posta in palio sarà ancora più alta perché si deciderà l'assegnazione dei titoli iridati (quello piloti ma anche quello costruttori che vede la Mercedes avanti alla Red Bull di cinque punti).