Il dato che certifica la fine del dominio Mercedes in Formula 1: anche Ferrari e McLaren davanti
L'egemonia della Mercedes in Formula 1 che dura ormai dal 2014 sembra essere ormai finita. Per sette anni siamo stati abituati a gare in cui almeno un pilota del team tedesco, se non addirittura entrambi, davanti a tutti con le vittorie che spesso erano una questione tra i piloti della casa della Stella. Un dominio che sembra però ormai giunto al capolinea.
A testimoniare la fine dell'era Mercedes quanto avvenuto negli ultimi quattro mesi. A certificare ciò non sono tanto i soli due successi ottenuti nelle ultime undici gare (Silverstone e Sochi), ma soprattutto il dato relativo ai giri percorsi in testa alla gara da Lewis Hamilton e Valtteri Bottas negli ultimi otto Gran Premi.
Nei 441 giri effettuati nel corso degli ultimi otto appuntamenti del Mondiale della Formula 1 2021 infatti una Mercedes è stata al comando soltanto in 19 occasioni: 11 le tornate affrontate in testa da Hamilton, 8 invece quelle in cui Bottas è stato in testa. Un dato impressionante con le Mercedes che hanno leaderato soltanto il 4% dei giri disputati dal 20 giugno ad oggi.
Tanti i piloti (e le squadre) che hanno fatto meglio di quelli Mercedes in quest'ultimo periodo: oltre al driver della Red Bull in lotta per il campionato con Hamilton, Max Verstappen (208 giri in testa negli ultimi 8 GP), infatti in questa speciale classifica davanti ai driver della scuderia tedesca ci sono anche il pilota Alpine Esteban Ocon (65 tornate), i due alfieri McLaren Daniel Ricciardo (56) e Lando Norris (31), e i due driver della Ferrari Charles Leclerc (50) e Carlos Sainz (12).
Numeri incredibili se si pensa che si sta parlando della scuderia che ha vinto gli ultimi sette Mondiali piloti e costruttori conquistando, prima di questa stagione, 102 vittorie in 136 gare disputate dall'avvento dei motori ibridi in Formula 1. Mai negli ultimi sette anni dunque la Mercedes aveva attraversato un periodo così nero, segno che il suo dominio sembra destinato a terminare. E se questo continuerà ad essere il trend anche nelle ultime gare della stagione si potrà dire che ciò è addirittura arrivato con un anno d'anticipo rispetto a quel 2022 che, con la rivoluzione tecnica, avrebbe dovuto riequilibrare le forze sulla griglia della F1.