Il coraggio sensazionale del cameraman davanti allo spaventoso incidente di Tsunoda: cosa ha fatto
Il cameraman che era a bordo pista mentre gli è piombata la monoposto di Yuki Tsunoda addosso (per fortuna era protetto dalla rete di recinzione e dai blocchi di cemento) prende un pezzo della vettura e lo mostra sorridendo come souvenir dell'incidente avvenuto nel Gran Premio del Messico. Sta mettendo le cose a posto, l'attrezzatura non ha subito danni: sono i ferri del mestiere che porterà in giro nel prossimo appuntamento del Mondiale di Formula 1.
L'uomo ha vicino a sé ancora qualche frammento di parti meccaniche, li tiene come ricordo di quell'istante in cui, pur di fornire le immagini più realistiche possibili, è rimasto saldo e impavido in postazione permettendo alla regia di offrire una sequenza video incredibile. Lo spettacolo deve continuare e il destino ha voluto regalargli una parte nel grande circo dei motori. Può ancora raccontare cosa è successo, e va bene così nonostante lo spavento e il rischio che s'è preso perché basta pochissimo (anche l'inezia di una scheggia) per farsi veramente del male.
Dal suo posto in prima fila il cameraman ha potuto osservare cosa è successo poco dopo la partenza quando la Racing Bulls, giunta nella zona di frenata alla prima curva, s'è girata e schiantata contro un muretto a causa di un contatto con la macchina di Albon. Lui era lì: l'ha vista sollevarsi quasi completamente da terra e poi sbattere contro la barriera del vialetto di fuga. Lo scatto di un fotografo a bordo pista ha mostrato che l'alettone posteriore di Tsunoda ha mancato di poco il braccio dell'operatore, investito da una nuvola di polvere e detriti. Sia lui sia il pilota sono rimasti illesi.
Per il giapponese l'esperienza del Gran Premio del Messico è stata infelice: quello avvenuto in gara è stato il secondo incidente del week-end dopo l'impatto nelle qualifiche. Nonostante il grande impegno della scuderia, che ha realizzato quasi un miracolo nel riparare la vettura, qualcosa è andato storto: partito 11° in griglia, è stato costretto subito al ritiro. Cosa è successo? Tsunoda cercava la migliore traiettoria possibile per farsi largo dopo lo start e per questo s'era defilato verso il lato esterno della pista che conduce alla prima curva ma, stretto dall'Alpine di Pierre Gasly e dalla Williams di Alexander Albon, non è riuscito a evitare il contatto. La sua auto ha perso una gomma ed è scivolata in testacoda.
Le parole di Tsunoda descrivono tutto il suo sconforto per quanto accaduto. "Non c'era abbastanza spazio. È stato un incidente di gara – ha ammesso a caldo -. È stato molto complicato. Forse, se in qualifica le cose fossero andate diversamente non ci saremmo trovati in quella situazione. Spero di rifarmi in Brasile". Dello stesso avviso è stato anche Albon: "Siamo arrivati fianco a fianco, come sempre accade in Messico. Ho frenato tardi all'esterno di Pierre Gasly. Penso che poi sia venuto un po' verso di me ma non credo che nessuno abbia davvero la colpa. È solo un peccato che sia andata così".