Il compagno di Dupasquier è ancora sotto shock: “Jason non vuole vedermi piangere”
Jason Dupasquier non c'è più da un paio di giorni, strapattato ai suoi quasi 20 anni dalla tragica fine sul circuito del Mugello, ed il mondo delle moto prova ad elaborare il lutto, perché lo sport – come la vita – va avanti. Domenica prossima andrà in scena a Barcellona il GP di Catalogna, settima prova del motomondiale: i piloti trasferiranno armi, bagagli ed emozioni ancora vive sul circuito di Montmeló.
Difficile se non impossibile scrollarsi di dosso l'aura di tristezza che permea tutte le scuderie, ed ovviamente il vuoto lasciato dal ragazzo svizzero è enorme soprattutto in chi era abituato a viverlo 24 ore al giorno, ovvero nella sua squadra, la KTM del Team Prustel. Preoccupano in particolare le condizioni del compagno di Dupasquier, il giapponese Ryusei Yamanaka, descritto ancora sotto shock da chi gli è vicino.
Del resto, parliamo di ragazzi giovanissimi che condividevano sogni, speranze e passioni dei 20enni: entrambi del 2001, lo svizzero avrebbe compiuto gli anni a settembre, il giapponese a novembre. Una mazzata da cui ora Yamanaka cerca di riprendersi a fatica, attingendo in primis al ricordo di Dupasquier: "Io penso che Jason non vuole vedermi più piangere, adesso si corre a Barcellona. Cercheremo di farti arrivare il nostro sorriso", ha scritto in mattinata su Instagram.
Toccante era stato ieri il cambio della foto del profilo sul social network da parte del giapponese: "Continuerò la mia carriera correndo assieme a Jason". Nessuno vuole dimenticare quel ragazzo dal sorriso aperto che si faceva benvolere da tutti. A Firenze, dove la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, restano i genitori di Jason, assieme a Florian Prustel, il titolare del team tedesco con cui lo scorso anno il ragazzo ha debuttato nel motomondiale. Il resto del carrozzone guarda già a Barcellona: fermarsi a pensare troppo non è un bene per chi ha scelto di fare il pilota.