video suggerito
video suggerito

I ristoranti vegani di Lewis Hamilton chiudono: ingenti perdite, 150 disoccupati

In difficoltà in pista con la sua Ferrari, Lewis Hamilton deve fronteggiare anche la chiusura della sua catena di ristoranti vegani nel Regno Unito.
A cura di Paolo Fiorenza
146 CONDIVISIONI
Immagine

Non è un momento particolarmente felice per Lewis Hamilton, che non riesce a venire a capo delle difficoltà di adattamento alla sua Ferrari, rese ancora più evidenti da un Charles Leclerc che invece è capace di spremere tutto il potenziale della SF-25, come dimostra il podio del monegasco nell'ultimo GP dell'Arabia Saudita, gara in cui il 40enne di Stevenage è arrivato mestamente settimo. E anche lontano dalle piste le cose non vanno particolarmente bene per il sette volte campione del mondo di Formula 1: la catena di ristoranti vegani fondata da Hamilton e Leonardo DiCaprio è costretta a chiudere tutti i suoi punti vendita nel Regno Unito dopo sei anni di attività travagliata.

La catena di ristoranti di Hamilton chiude i battenti nel Regno Unito

Neat Burger, fondata assieme dalle due celebrità con la missione di "creare piatti deliziosi e sostenibili", ha confermato che i suoi punti vendita nel Regno Unito chiuderanno, con la potenziale perdita di circa 150 posti di lavoro. Hamilton è diventato vegano nel 2017, poi ha fatto sì che anche il suo cane Roscoe lo diventasse: il pilota inglese sostiene che mangiare carne non solo è crudele verso gli animali, ma contribuisce anche al riscaldamento globale.

Lewis Hamilton assieme all'amato bulldog Roscoe, anche lui vegano
Lewis Hamilton assieme all'amato bulldog Roscoe, anche lui vegano

Volendo coniugare la sua filosofia con gli affari, Hamilton nel 2019 ha aperto una serie di ristoranti della catena Neat Burger a Londra e poi due altre sedi a Milano e New York. Quest'ultima ha chiuso la scorsa estate. La società di Sir Lewis e DiCaprio già nel 2023 aveva registrato perdite sostanziali annunciando che metà dei suoi otto locali londinesi avrebbero chiuso. All'epoca, un portavoce della catena aveva dichiarato: "Stiamo concentrando i nostri sforzi sui nostri ristoranti più performanti: crediamo che a volte sia necessario fare un passo indietro per fare un salto in avanti più grande".

Una strategia che ha provato a camuffare la crisi, ma quest'anno nel Regno Unito erano ancora operativi solo due ristoranti, che ora sono entrambi destinati a chiudere, come confermato della società: "Al momento non abbiamo ulteriori commenti da rilasciare, se non la conferma che l'azienda ha preso la difficile decisione di chiudere i suoi ristoranti nel Regno Unito". I problemi peraltro non erano solo finanziari: l'anno scorso la sede Neat Burger di Camden, nella zona nord di Londra, ha ricevuto una valutazione molto bassa (solo due su cinque) per l'igiene alimentare, dopo che i funzionari hanno ispezionato il locale. I gestori hanno rapidamente posto rimedio alla situazione e la rivalutazione degli ispettori ha poi dato il massimo dei voti.

Non è un momento facile per Hamilton, dentro e fuori i circuiti
Non è un momento facile per Hamilton, dentro e fuori i circuiti

Perdite per milioni, chiusura inevitabile

Il problema principale è stato peraltro la sostenibilità economica dell'attività di Hamilton, che ha accumulato perdite sempre più ingenti nel corso degli anni: 7,9 milioni di sterline (oltre 9 milioni di euro) nel 2022, in aumento rispetto ai 3,2 milioni di sterline dell'anno precedente. Una crisi irreversibile, provocata evidentemente dal numero di clienti non elevatissimo dei ristoranti vegani del ferrarista.

146 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views