I 55 giorni di Fausto Gresini in terapia intensiva per il Covid: è ancora sedato
Le condizioni di Fausto Gresini, ricoverato a causa del Covid-19 da quasi due mesi nel reparto di terapia intensiva dell'Ospedale Maggiore di Bologna, rimangono sempre molto gravi: le ultime news riportateci dal figlio Lorenzo infatti ci raccontano come il 60enne imolese, dopo il peggioramento della scorsa settimana, sia ancora oggi sedato profondamente e dopo aver intrapreso un nuovo percorso terapeutico presenti una situazione stabile con valori sufficienti.
Dopo 55 giorni d'ospedale (i primi due all'Ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola, i restanti 53 nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Maggiore Carlo Alberto Pizzardi di Bologna) dunque Fausto Gresini è ancora in lotta con il perdurare di una grave insufficienza respiratoria dovuta alle complicanze della infezione da Covid-19 con importante polmonite interstiziale. Il due volte campione del mondo della classe 125cc ed ora team principal in Moto3, Moto2 e MotoGp (presentati ieri le squadre del team Gresini per la stagione 2021) infatti dopo esser risultato positivo al coronavirus prima di Natale, il 27 dicembre ha poi necessitato del ricovero presso l'ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola dove è stato costantemente monitorato. Il peggioramento delle sue condizioni ha però fatto propendere per il trasferimento all'ospedale Maggiore di Bologna in un reparto più attrezzato per le cure dedicate al Covid-19. Qui è stato indotto in coma e quindi sottoposto a tracheotomia per essere intubato e collegato al polmone meccanico che ormai da 52 giorni lo aiuta nella respirazione.
Inizialmente le sue condizioni si erano stabilizzate e dopo il risveglio dal coma aveva anche cominciato la fisioterapia e a parlare tramite videochiamata con i suoi cari. Successivamente però, pur essendosi negativizzato dal Covid, le condizioni del fondatore del Team Gresini Racing sono diventate altalenanti con periodi di febbre alta e preoccupanti valori di ossigenazione del sangue, seguiti poi da periodi di fiduciosi miglioramenti. Da ultimo però l'improvviso peggioramento nella notte tra venerdì e sabato scorso che ha costretto i medici a sedare profondamente il 60enne imolese e iniziare nuove terapie. Un peggioramento che fa pensare che, dopo oltre 50 giorni di terapia intensiva nei quali ha anche festeggiato il suo 60° compleanno ancora la sua battaglia non è terminata. Il traguardo ancora è lontano ma siamo certi che, come faceva in pista, andrà a tutto gas per superare anche quest'avversario che si è messo tra lui e la vittoria più importante.