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Hamilton, Ricciardo, Russell, McLaren e i promossi del Mondiale 2020 di Formula 1

Dalle scuderie Mercedes e McLaren ai piloti Lewis Hamilton, Daniel Ricciardo, Sergio Perez, George Russell, Max Verstappen e Pierre Gasly ecco chi sono stati i migliori del campionato Mondiale 2020 di Formula 1 e per quali motivi possono considerarsi promossi per quanto fatto in questa stagione.
A cura di Michele Mazzeo
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Con il GP di Abu Dhabi si è concluso il Mondiale 2020 di Formula 1, un campionato particolare, più corto del solito, a causa del Covid-19 che ne ha condizionato il calendario e il lavoro dei team. Un Mondiale mai in discussione con la Mercedes che l'ha fatta da padrona conquistando 15 pole position e 13 vittorie su 17 gare con Lewis Hamilton che ha conquistato il suo settimo titolo iridato in scioltezza con tre gare d'anticipo. Un campionato, quello appena concluso, che ha però visto anche diverse sorprese, alcune conferme e dei clamorosi flop. Ecco le pagelle del Mondiale 2020 di team e piloti migliori della stagione appena terminata.

Mercedes

La Mercedes ha dimostrato ancora una volta di riuscire a mettere in pista una vettura nettamente superiore alle altre. E questo è un merito di cui le va dato atto, semmai il demerito è degli altri che dopo 7 anni di motori ibridi non sono ancora riusciti ad avvicinarsi alle monoposto sfornate dalla casa tedesca. E la squadra non è stata da meno con un Mondiale perfetto ad eccezione dell'unico errore, commesso a Sakhir, quando ormai i titoli iridati erano già in bacheca. E Toto Wolff si è dimostrato ancora una volta il miglior direttore d'orchestra del Circus con i suoi musicisti che hanno steccato solo una volta in un teatro deserto.

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Lewis Hamilton

Lewis Hamilton, al netto delle simpatie o antipatie personali, ha dimostrato di essere il migliore nel guidare quel bolide asfaltando il compagno di squadra dall'inizio alla fine della stagione. Ha spinto quando c'era da spingere, ha gestito quando era il momento di farlo e ha disseminato qua e là qualche coniglio estratto dal cilindro (la vittoria su tre ruote a Silverstone o la grande rimonta in Turchia per citarne qualcuno) nonostante in ballo ci fosse il sorpasso alla leggenda Michael Schumacher per numero di GP vinti e l'aggancio per numero di Mondiali conquistati. Si è concesso anche il "lusso" di poter saltare una gara a causa della positività al Covid-19 (e volendo avrebbe potuto saltare anche il GP di Abu Dhabi) dato l'enorme vantaggio accumulato sui rivali. Sì, ha la macchina migliore del lotto, ma il talento, la costanza e l'ambizione che mette in pista ad ogni gara sono tutte sue.

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McLaren

Grande stagione per la McLaren tornata terza forza del Mondiale dopo 8 anni. Le è mancata la ciliegina un po' per sfortuna un po' per inesperienza ma la torta quest'anno è uscita davvero bene. Due podi e 17 piazzamenti nella top-6 segno di una regolarità e affidabilità che non si vedevano da parecchi anni per la squadra di Woking. Risolti anche i problemi economici con nuovi investitori arrivati per rimpinguare le casse della scuderia. E il prossimo anno sarà motorizzata dalla Mercedes e, al fianco del giovane talento Norris, avrà Daniel Ricciardo uno dei migliori piloti in circolazione. Non male per quella che era una società in crisi.

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Sergio Perez

Quarto in classifica piloti nonostante due gare saltate per la positività al Covid-19, sempre a punti tranne in due occasioni e non per colpa sua, due volte sul podio e un'altra in cui lo ha visto sfumare a pochi metri dal traguardo, ma soprattutto per Sergio Perez è arrivata la prima vittoria in Formula 1 ottenuta dopo esser transitato in ultima posizione al primo giro con un'impresa mai riuscita a nessuno prima di lui nella storia del Circus. Tutto ciò dopo esser stato "liquidato" in malo modo dalla Racing Point ed esser rimasto senza un sedile per la prossima stagione.

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Daniel Ricciardo

Già certo di andare via dalla Renault per passare in McLaren, Daniel Ricciardo ha tirato fuori una delle migliori stagioni della sua carriera per continuità. Due volte sul podio, due i giri più veloci, sette volte in top-5 e a punti in 14 occasioni stravincendo il confronto con il compagno di squadra Esteban Ocon. E qui e lì qualche sorpasso super per mettere in chiaro le cose ai ragazzini terribili da poco affacciatisi sul palcoscenico della Formula 1. Il tutto con una macchina che di certo non era la migliore del lotto.

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George Russell

La sua stagione era già da considerarsi molto positiva per quanto fatto in Williams con il povero Latifi che non si è mai nemmeno lontanamente avvicinato alle sue prestazioni, ma è stato nel GP di Sakhir corso con la Mercedes in sostituzione di Lewis Hamilton che George Russell ha dato prova del suo reale valore come pilota. Alla prima sulla W11 con un abitacolo costruito su misura per il più titolato connazionale più basso di oltre 10 cm, il baby britannico ha randellato Valtteri Bottas dalla prima sessione di prove libere al traguardo. Il noto disastro al box Mercedes che non gli ha permesso di vincere il GP di Turchia nulla toglie alla grandezza di questo pilota.

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Max Verstappen

Il migliore degli altri, ancora una volta. L'unico pilota non Mercedes a vincere due gare in stagione, l'unico ad esser stato quasi sempre in grado di lottare in qualifica ed in gara con Hamilton e Bottas, l'unico a non aver mai preso distacchi abissali dai driver delle "Frecce nere", nonostante non sia mai stato veramente in grado di contendere il titolo a Lewis Hamilton la stagione di Max Verstappen è da considerarsi positiva. Ha dimostrato di aver imparato che ogni tanto alzare il piede dall'acceleratore è la cosa giusta da fare e che arrivare al traguardo è più importante di incaponirsi in un duello personale fine a se stesso. Poteva fare qualcosa in più, qualche errore lo ha commesso, ma in attesa di una macchina con cui possa davvero lottare alla pari con le Mercedes i 12 podi centrati in stagione sono davvero tanta roba.

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Pierre Gasly

Per Pierre Gasly il Mondiale 2020 è stato quello della rivincita personale. Dopo esser retrocesso dalla Red Bull all'Alpha Tauri con il Torello che gli ha preferito Alex Albon (bravo per carità ma non Ayrton Senna) il francesino ha tirato fuori dal cilindro una grande stagione coronata dalla stupenda quanto sorprendente vittoria nel GP d'Italia a Monza nel "Tempio della Velocità". Ma non solo. Il transalpino ha stravinto il duello interno con Daniil Kvyat finendo anche in ben cinque occasioni davanti al thailandese che ha preso il suo posto nella squadra madre. Risollevarsi dopo la retrocessione in Alpha Tauri non era facile, soprattutto per uno che veniva accusato di mancanza di personalità e di soffrire troppo la pressione. Chapeau.

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