Hamilton mai visto così, fa una domanda surreale in radio: non conosce il regolamento
Pochi mesi fa è stato a un passo, anzi letteralmente a un giro, dal vincere l'ottavo titolo Mondiale della sua carriera. Oggi è tutto diverso per Lewis Hamilton che non solo a Jeddah non è riuscito a lottare per pole o vittoria ma si è dovuto accontentare di un decimo posto. Un risultato deludentissimo, considerato che il compagno di squadra George Russell si è piazzato al quinto posto. Quando la gara è terminata il pilota inglese ha fatto una domanda molto particolare al suo ingegnere di pista, e le parole pronunciate fanno capire quanto sia particolare, inedito (e forse anche inaspettato) questo avvio di stagione per lui.
Nonostante il podio ottenuto in Bahrain, grazie alle sventure della Red Bull, in Arabia Saudita Lewis si è presentato con ben poche speranze, ha detto alla vigilia che non avrebbe lottato con Red Bull e Ferrari. E fin qui si poteva essere d'accordo, ma il suo sabato è stato disastroso. Sedicesimo posto nelle Qualifiche. Il peggior risultato, per lui, da quasi tredici anni a questa parte. Eliminato in Q1 con la Mercedes. Davvero il mondo alla rovescia: "Non so spiegarmi il 16° tempo, abbiamo dei grossi problemi di drag. La macchina era difficile da guidare più di quanto mi aspettassi. Nelle libere era andata bene, ma nelle Qualifiche è peggiorata. Non avevo buone sensazioni, e pensare che nelle libere era tutto il contrario". La sua gara a quel punto era segnata, perché comunque superare a Jeddah non è facile.
Hamilton è sceso in pista con lo spirito giusto, è partito guardingo, ha guadagnato una posizione al via, è rimasto troppi giri dietro a Ricciardo, poi dopo il pit dell'australiano si è liberato di un paio di vetture ed è tornato nella top ten. Avendo le gomme dure ha deciso di non fermarsi, sperando magari in un'ulteriore Safety Car e così dopo il sorpasso a Magnussen è balzato al sesto posto, che sarebbe stato, a conti fatti, un risultato ottimo. Ma la dea bendata non lo ha aiutato, perché con i problemi di Ricciardo e Alonso è stata messa una Virtual Safety Car e soprattutto è stata chiusa la pit lane, dunque niente possibilità di fermarsi ai box, il treno è passato e quando la sosta poi l'ha fatta, gli avversari erano scappati – e alcuni di essi erano irraggiungibili come Ocon, Norris e Gasly.
Un paio di sorpassi gli hanno comunque garantito il decimo posto, che vale un punto. Meglio di niente. Come si dice anche nel calcio, meglio sempre muovere la classifica. Ma quando è finito il GP Arabia Saudita l'inglese ha sbalordito tutti, mostrando la poca abitudine a quella posizione di classifica. Il dialogo del team radio con ‘LeBono' è pazzesco. Peter Bonnington, detto ‘Bono', gli comunica che è arrivato 10° in Arabia Saudita. Hamilton risponde: "Ci sono dei punti per questa posizione?". La risposta è stata sì, purtroppo per lui solo uno. Abituato da anni a competere per vincere l'inglese non ha badato particolarmente ai punti delle posizioni di rincalzo, e a Jeddah ha imparato pure questo.