“Hamilton in Ferrari può aprire un ciclo alla Schumacher”: Minardi anticipa le prossime mosse
L'annuncio del trasferimento di Lewis Hamilton in Ferrari dal Mondiale di Formula 1 2025 ha sorpreso tutti, compreso chi nel Circus ci è cresciuto e ne conosce ogni dinamica essendone stato protagonista per un ventennio con una squadra che ha portato il suo nome (lanciando alcuni dei grandi talenti che hanno fatto la storia recente del della F1, su tutti Fernando Alonso). O, meglio, il suo cognome.
Stiamo ovviamente parlando del grande saggio del motorsport, Gian Carlo Minardi che, dall'alto della sua grande esperienza nel mondo delle corse (oggi è anche presidente di "Formula Imola" che gestisce l'autodromo che ospita il GP dell'Emilia Romagna), in una lunga intervista esclusiva rilasciata a Fanpage.it, ci ha dato una mano per cercare di capire cosa potrebbe accadere con l'arrivo del pilota più vincente della storia nella scuderia più vincente e blasonata della F1 al fianco di un talentuoso Charles Leclerc che è ancora alla ricerca del suo primo titolo iridato e quali potrebbero essere invece le ripercussioni di questo cambio di casacca ufficializzato con dodici mesi di anticipo nell'immediato con lo stesso 39enne di Stevenage e lo spagnolo Carlos Sainz che si ritroveranno, per usare le parole dello stesso Minardi, a correre un'intera stagione da "estranei in casa propria". Spiegando anche perché, secondo lui, con l'arrivo di Hamilton in Ferrari si potrebbe aprire un "ciclo alla Michael Schumacher".
Se lo aspettava che le strade di Hamilton e della Ferrari potessero davvero incrociarsi?
"Così come è andata no, ma lui aveva esternato più volte il desiderio di passare alla Ferrari. Non me lo aspettavo dopo la conferma, avvenuta solo due giorni prima, di Leclerc con un prolungamento pluriennale e anche alla luce del fatto che il cambiamento del regolamento sarà nel 2026. Faccio fatica a pensare che sia nel 2024 che nel 2025 possa esserci qualcuno in grado di battere la Red Bull".
Cosa ne pensa delle tempistiche con cui è stato fatto l’annuncio?
"Probabilmente Hamilton ha anticipato la decisione che avrebbe dovuto prendere a fine 2025, cioè decidere se ritirarsi o passare ad un altro team, e ha deciso di coronare un sogno giocando sulla clausola presente nel contratto che aveva firmato con Mercedes. Per ora non possiamo che prendere atto di una scelta strana, in riferimento alle tempistiche, fatta dalla Ferrari, che comunque si porta a casa un pilota che ha fatto la storia recente del motorsport".
Cosa può dare Hamilton alla Ferrari? Arriverà a 40 anni compiuti…
"L'età in questo momento non conta nulla. Ce lo ha dimostrato Fernando (Alonso, ndr) che tutti denigravano e che nel momento in cui ha avuto una macchina competitiva ha fatto tre secondi posti tranquillamente. Poi è chiaro che attaccare la Red Bull era impossibile. Dipenderà più da cosa darà la Ferrari ad Hamilton: se gli darà una macchina vincente o se invece gli darà una macchina che lo costringe a rincorrere. Perché abbiamo visto come si innervosisca davanti ad una macchina difficile da guidare, come è successo con Russell per una parte della stagione. È chiaro che Hamilton porta un'esperienza di 12 anni di Mercedes, un top team che ha vinto 8 titoli mondiali e fino a due anni fa ha vinto tutto, perché nel primo campionato vinto da Verstappen non si può dire che Hamilton sia stato sconfitto".
E invece dal punto di vista dell’appeal per tecnici e ingegneri? Potrebbe dare una mano a Vasseur in questo senso?
"Credo che possa aprire un ciclo alla Michael Schumacher. Nel senso che lui potrebbe rappresentare una garanzia per qualche tecnico, ingegnere, disegnatore di altissimo livello che potrebbe avvicinarsi alla Ferrari. L'arrivo di Hamilton garantisce una continuità di un lavoro fatto in un certo modo. Cosa che finora è stata complicata".
Come la vede la coppia Leclerc-Hamilton?
"Certamente non sarà un compito facile gestire due galletti per il team principal e il direttore sportivo, ma è anche giusto che una squadra come la Ferrari abbia numeri uno. C'è stato il momento in cui c'era due campioni del mondo come Alonso e Raikkonen, c'è stato il momento in cui è arrivato Prost. Chi gestisce la Ferrari dovrà dimostrare che è in grado di gestire due piloti di quel calibro lì. Non sarà facile, lo abbiamo visto in passato in altre squadre, per esempio con Hamilton e Alonso in McLaren con Ron Dennis, che non è di certo l'ultimo arrivato e che ha fatto molta fatica a gestirli".
Non si preannuncia un lavoro facile.
"Prima di tutto bisognerà metterli assieme e poi bisognerà vedere anche quanto sarà competitiva la macchina. È vero che il tuo compagno di squadra è il tuo primo avversario, ma senza una macchina per vincere non credo facciano delle lotte fratricide. Se invece la macchina sarà competitiva, e quindi ci sarà la possibilità di vincere l'ottavo titolo mondiale per uno e il primo titolo mondiale per l'altro, allora non sarà facile gestirli".
Sia Carlos Sainz che Lewis Hamilton si ritroveranno a correre in questo Mondiale sapendo che andranno via.
"Bisogna stare con i piedi per terra e vedere quali saranno le conseguenze di questo terremoto. Ora abbiamo due top team con due piloti che sono degli estranei in casa, quindi non saranno situazioni facili da gestire. È importante capire anche le tempistiche con cui è avvenuto questo terremoto: se non ci sono stati preavvisi è chiaro che a breve ci potrebbero essere altri risvolti inaspettati. In entrambi i casi si tratta di un pilota che per un anno dovrà convivere con una squadra che apporterà delle modifiche e farà delle scelte che non saranno facili da digerire. Poi bisogna anche vedere cosa succede in Ferrari: due giorni fa hanno rinnovato il contratto a Leclerc, va capito cosa gli viene garantito in quel contratto".
La Mercedes invece si ritrova con un sedile libero: lei propenderebbe per metterci su un pilota titolato con grande esperienza o un giovane?
"Io punterei sui giovani. Ferrari, Mercedes, Red Bull, Alpine e McLaren hanno tutte delle ‘cantere' con dei giovani piloti, nel caso specifico non vai a prendere un pilota di 40 anni. Io opto per un giovane e credo che questa sia la politica che ha adottato la Mercedes ultimamente con Russell prima e con i piloti giovani che ha sotto contratto poi. Penso che Mercedes andrà su un pilota che seguono da tempo e che è cresciuto sotto la loro ala".