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Hamilton ha visto coi suoi occhi le strane manovre Red Bull: “Quei camion arrivavano di continuo”

Lewis Hamilton è tornato a parlare dello scorso Mondiale di Formula 1 alla luce del presunto sforamento del budget cap da parte della Red Bull raccontando alcuni episodi inediti che sembrano aver lo scopo di mettere pressione alla FIA in vista della sentenza a riguardo.
A cura di Michele Mazzeo
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Il Mondiale della Formula 1 2022 si appresta a vivere il weekend del GP del Giappone nel quale Max Verstappen potrebbe già conquistare il titolo iridato ma a tenere banco nel paddock è la questione relativa al presunto sforamento del budget cap della Red Bull e dell'Aston Martin nella scorsa stagione. Dopo l'ennesimo rinvio per la comunicazione ufficiale da parte della FIA (che dal 30 settembre aveva rimandato al 5 ottobre per poi rimandare ancora al 10 ottobre, cioè il giorno dopo la gara di Suzuka), infatti le polemiche a riguardo nel Circus non si sono placate.

La situazione che più tiene con il fiato sospeso la F1 inevitabilmente è quella che vede protagonista la scuderia austriaca. Se l'irregolarità da parte del team di Milton Keynes dovesse essere confermata difatti le apparentemente sopite polemiche sullo scorso Mondiale, nate dopo la vittoria di Verstappen grazie ad un sorpasso su Lewis Hamilton all'ultimo giro dell'ultimo gran premio ad Abu Dhabi in seguito ad una controversa decisione presa dall'allora direttore di gara FIA Michael Masi in regime di Safety Car, potrebbero tornare a divampare in maniera ancora più aspra rispetto allo scorso inverno.

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Nel caso fosse accertata l'irregolarità da parte di Red Bull infatti è inutile dire che sul Mondiale 2021 verrebbe applicata la screditante etichetta di "campionato falsato" e, come sostengono Ferrari e Mercedes, insolite alleate in questa circostanza, la possibilità che vi siano pesanti ombre anche sul Mondiale attualmente in corso (che gli austriaci stanno dominando sia per quel che riguarda la lotta per il titolo piloti che quella per i costruttori) e su quello della prossima stagione.

Su questo (e quindi sull'intera credibilità della FIA e della Formula 1) giocheranno un ruolo determinante le eventuali sanzioni che verranno comminate alla Red Bull nel caso in cui non abbia rispettato il regolamento finanziario: sulle quali influirà anche l'entità della cifra di soldi spesi extra-budget (se superiore al 5% del budget complessivo consentito da 145 milioni di dollari si rischia anche l'esclusione dal campionato).

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A riguardo le prime indiscrezioni circolanti nel paddock (che hanno anche riportato in auge i sospetti su una possibile talpa in FIA della Mercedes messi però a tacere con fermezza dalla stessa federazione internazionale nell'ultima nota diramata) parlavano di uno sforamento di circa nove milioni di dollari, mentre altre fonti successivamente raccontano di una spesa extra di poco inferiore ai due milioni di dollari.

Ovviamente resta viva anche l'ipotesi che si sia trattata solo di una violazione procedurale, ossia un errore nella compilazione del bilancio con alcune voci non inserite nella documentazione presentata alla FIA lo scorso marzo (come i soldi spesi per acquistare il cibo per la mensa della fabbrica di Milton Keynes, quelli spesi per l'indennità di malattia dei propri dipendenti o per il pagamento degli stipendi dei giardinieri in congedo) su cui si baserebbe la linea difensiva della Red Bull nei continui colloqui con il Cost Cap Administration (CCA), cioè l'organo federale deputato al controllo del rispetto del budget cap.

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Inevitabile che tra gli spettatori più interessati alla questione ci sia Lewis Hamilton che già tutt'ora si sente defraudato del titolo (che tra le altre cose gli avrebbe permesso di staccare Michael Schumacher e diventare il pilota più titolato di sempre della storia della Formula 1) per il controverso epilogo della gara di Abu Dhabi e che, nel caso fosse accertato lo sforamento del budget cap da parte della Red Bull, subirebbe un'immane beffa. A meno che, ovviamente, le eventuali sanzioni non vadano ad intaccare anche la classifica piloti della passata stagione stravolgendone l'esito (eventualità per la quale Helmut Marko ha già annunciato azioni legali nel caso si verificasse).

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Ed è stato proprio il 37enne pilota della Mercedes, alla vigilia del GP del Giappone, a puntare nuovamente i riflettori su quanto accaduto nella passata stagione raccontando alcuni episodi che sembrano aver lo scopo di mettere ulteriore pressione alla FIA che, se confermata l'irregolarità, dovrà pronunciarsi sulla questione e decidere in che modo punire la Red Bull e come stabilire il peso specifico sulle sorti del Mondiale passato (ma anche su quello attuale e quello del 2023) che ha avuto tale infrazione del budget cap.

"Ricordo che l'anno scorso, da pilota, chiedevo sempre aggiornamenti. Ricordo che a Silverstone abbiamo ricevuto il nostro ultimo aggiornamento e ci è valso quasi tre decimi al giro in meno . Sono abbastanza certo che sia costato meno di un milione – ha infatti raccontato Lewis Hamilton ai media presenti a Suzuka che gli chiedevano quanto il presunto sforamento del budget cap della Red Bull possa aver influito sull'esito dello scorso campionato –. Ricordo che dopo avevano bisogno di più aggiornamenti ma non potevamo più spendere, poi però vedevo i camion di quei ragazzi (la Red Bull, ndr) con gli aggiornamenti che continuavano ad arrivare ad ogni gran premio – ha quindi proseguito il pilota della Mercedes –. A quel punto ho pensato: ‘cavolo, sarà difficile batterli in campionato se continuano a portare aggiornamenti'".

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Ed anche sull'entità dell'eventuale sforamento del budget cap da parte della Red Bull, Lewis Hamilton ha detto la sua mandando indirettamente un messaggio alla FIA. Secondo il britannico infatti gli sarebbe bastato avere a disposizione altri 500mila dollari da utilizzare per lo sviluppo della vettura per ottenere qualche punto in più nella seconda parte di stagione (e conquistare quindi il titolo perso poi per soli cinque punti): "Il budget è fondamentale nella corsa allo sviluppo. Se avessimo avuto un altro mezzo milione di dollari da spendere, ci saremmo trovati in una posizione diversa in alcune delle gare successive e avremmo potuto avere un altro piano" ha difatti chiosato il sette volte campione del mondo evidenziando come anche una cifra inferiore all'1% del budget cap possa essere determinante nella lotta per il Mondiale.

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