video suggerito
video suggerito

Hamilton è stato illuso dagli ingegneri Mercedes: il grande bluff sulla W-13

Lewis Hamilton ha rivelato cosa gli dicevano gli ingegneri della Mercedes sulla W-13 alla vigilia del Mondiale della Formula 1 2022 e quale è stata la sua reazione quando si è reso conto che si trattasse di un grande bluff.
A cura di Michele Mazzeo
303 CONDIVISIONI
Immagine

Il Mondiale di Formula 1 2022 che sta avviandosi verso la conclusione, tra le altre cose, passerà alla storia anche perché per la prima volta nell'era dei motori turbo-ibridi Lewis Hamilton e la Mercedes non sono stati mai in lotta per i titoli iridati e addirittura rischiano di chiudere la stagione senza aver ottenuto nemmeno una vittoria in una singola gara. Un improvviso passo indietro del tutto inaspettato dettato evidentemente dalla rivoluzione del regolamento tecnico con il ritorno alle monoposto ad effetto suolo, ma che nessuno a Brackley si aspettava. Compresi coloro che quella vettura l'hanno ideata, progettata e costruita.

Alla vigilia del Gran Premio del Messico, terzultimo round stagionale, infatti il sette volte campione del mondo ha rivelato che tutti nel team tedesco, fino al secondo test-prestagionale (andato in scena in Bahrain pochi giorni prima dell'inizio del campionato), erano convinti che la W-13 fosse la miglior macchina della griglia: "A febbraio eravamo tutti caldi e ottimisti. Gli ingegneri ci dicevano che avremmo avuto un'auto incredibilmente veloce. Questo ci ha elettrizzato tutti e ci ha fatto lavorare ancora più a lungo e più duramente in inverno" ha difatti rivelato il 37enne di Stevenage alla rivista specializzata Auto Motor und Sport. Un ottimismo che aveva travalicato i cancelli di Brackley con indiscrezioni che parlavano di una vettura addirittura un secondo al giro più veloce delle altre. E finché non si è arrivati alla prima gara quella Mercedes senza pance ha davvero spaventato tutti.

Immagine

Appena messa in pista però ci si è accorti quasi immediatamente che tutto quell'entusiasmo intorno alla W-13 non è stato altro che un grande illusorio bluff e che invece la W-13 non solo non era la macchina più veloce del paddock ma era anche quella che pativa di più l'effetto porpoising. Un'amarissima sorpresa dunque per Lewis Hamilton che, dopo aver smaltito la grande delusione per aver perso in modo controverso l'ottavo titolo iridato della sua carriera (quello che gli avrebbe permesso di staccare la leggenda Michael Schumacher e diventare il pilota F1 più titolato della storia) all'ultimo giro dell'ultima gara dell'anno, sulla scorta di quanto gli dicevano gli ingegneri Mercedes si aspettava di poter avere a disposizione una vettura competitiva che gli permettesse di prendersi la sua immediata rivincita.

Immagine

"Poi all'improvviso abbiamo scoperto che questo dannato aggeggio (la W-13, ndr) non funzionava anche perché soggetto ad un porpoising spaventoso. È stato un boccone amaro da digerire per tutti" ha difatti chiosato l'esperto britannico raccontando tutta l'amarezza provata nel momento in cui si è effettivamente reso conto che, per la prima volta nell'era della Formula 1, lui e la Mercedes avrebbero dovuto fare solo da comparse nella lotta per i titoli iridati e che anche solo conquistare una vittoria in un singolo GP sarebbe stata un'impresa. Un'amarezza che il 37enne di Stevenage non ha intenzione di provare nuovamente. Ed è proprio per questo che, dopo alcuni pubblici sfoghi contro la Mercedes, per tutto l'anno ha cercato di lavorare fianco a fianco con gli ingegneri, le menti e le braccia del team di Brackley, per far sì che anche la vettura per il 2023 non si trasformi in un grande bluff.

303 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views