Hamilton ci ha visto lungo, il disastro Mercedes conferma che la Ferrari lotterà per il Mondiale F1
Il Mondiale di Formula 1 dopo quattro GP ha già ampiamente espresso i valori di tutte le scuderie. Tra le prime cinque e le altre c'è un abisso. La Red Bull è favoritissima e vincerà ancora tantissimo. La Ferrari ha fatto uno step importante, mentre la Mercedes è diventata la quinta forza, dietro pure a McLaren e Aston Martin. Quest'avvio di campionato fa capire molto meglio la scelta di Lewis Hamilton, che evidentemente aveva capito che con le Frecce d'Argento non avrebbe avuto più chance di vincere, e di lottare, e con la Ferrari invece sì.
Nono posto nel Mondiale Piloti, con 10 punti conquistati. Una miseria. Hamilton in 18 anni di Formula 1 non era mai partito così male, e a meno di exploit fortuiti non potrà fare molto meglio, quantomeno a breve. La Mercedes è in difficoltà. Russell ha capito meglio la vettura rispetto a Lewis, ma comunque non c'è lotta né per il podio né per la top five. A Suzuka George è arrivato settimo, distantissimo dai primi. La Mercedes a parole sembrava dovesse tornare competitiva. Ma Toto Wolff è stato smentito dalla pista, e ora mentre si occupava soprattutto dalla ricerca di un nuovo pilota vede scivolare via un campionato che rischia di diventare tremendamente anonimo.
Hamilton saluterà a fine stagione. Deve disputare altri 20 GP, una montagna da scalare che sarà ripidissima per uno che fino a tre anni fa se arrivava terzo ero deluso. L'avvio di stagione del team anglo-tedesco, però, fa capire bene perché Lewis ha deciso di salutare la compagnia. Nel 2026 chissà cosa accadrà, ma intanto la Mercedes continua a fare il passo del gambero.
La Ferrari invece da mesi (anche gli ultimi del 2023) è la seconda forza. Sainz ha vinto a Melbourne e i podi conquistati in assoluto sono cinque. A Suzuka a ottobre la Rossa arrivò 43 secondi dietro Verstappen, ora ha limitato i danni, dimezzando il distacco (circa 20). Questo non vuol dire che nella prossima stagione si dimezzerà ancora il gap, ma è chiaro che con Vasseur il team di Maranello la retta via l'ha trovata.
Hamilton lo sapeva già, aveva avuto delle garanzie tecniche e aveva soprattutto fatto i test al simulatore Mercedes. Ha fatto due più due e ha capito che la chance di vincere può averla solo con la Ferrari, che per ingaggiarlo ha sacrificato Sainz, il convitato di pietra di ogni discussione sulla F1 attuale. D'altronde c'è un precedente, incoraggiante, quello del 2013.
Quando Hamilton, a ottobre 2012, annunciò che sarebbe passato dalla McLaren alla Mercedes in tanti pensarono che Lewis avesse badato alla sostanza (economica) più che alla forma. E invece dopo un anno di assestamento (comunque con 3 vittorie di squadra), è iniziata un'epoca che ha fatto storia con una sfilza di titoli mondiali. Chissà se anche ora accadrà la stessa cosa.