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Haas bloccata in Olanda con le monoposto sotto sequestro, poi la corsa contro il tempo per il GP Monza

La Haas è rimasta bloccata a Zandvoort dopo il GP d’Olanda della Formula 1 2024: solo lunedì, dopo che i soldi pagati dal team americano sono arrivati sul conto corrente dell’azienda, Uralkali ha dato l’ok alle autorità olandesi per il dissequestro di attrezzature e monoposto che hanno quindi potuto lasciare il Paese ed essere portate in ritardo a Monza in vista del GP d’Italia in programma nel weekend: evitato dunque quello che sarebbe passato alla storia come uno dei più clamorosi forfait della F1 moderna.
A cura di Michele Mazzeo
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Mentre tutte le altre scuderie subito dopo la conclusione del GP d'Olanda dominato da Norris avevano già lasciato Zandvoort per trasferire tutte le attrezzature a Monza in vista dell'imminente GP d'Italia della Formula 1 2024, la Haas era ancora bloccata nel Paese olandese a causa della disputa legale con l'ex sponsor Uralkali.

Nonostante, stando a quanto trapela dal team americano, il pagamento del debito insoluto da circa 11 milioni di euro (la cui restituzione è stata imposta da una sentenza del tribunale arbitrale svizzero che aveva fissato la fine del mese di luglio come data ultima per provvedere al rimborso) sarebbe stato effettuato lo scorso venerdì (il giorno dopo la visita nel paddock di Zandvoort da parte della polizia e degli ufficiali giudiziari che hanno fatto una stima dei beni della scuderia statunitense da mettere sotto sequestro fino a quando non fosse avvenuto il pagamento del debito), infatti dopo la gara non era ancora arrivato il via libera per il dissequestro delle attrezzature e delle monoposto che dunque non potevano ancora essere portate fuori dall'Olanda.

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Tutto il materiale, che doveva già essere in viaggio verso Monza per il GP d'Italia, ha quindi trascorso la notte sulla pista olandese. Nonostante si fosse concordato che la partecipazione della Haas al GP d'Olanda potesse proseguire normalmente, il mancato pagamento ha impedito che le attrezzature e le monoposto venissero rimosse da Zandvoort poiché è ancora in vigore l'ordinanza del tribunale olandese (a cui si è rivolto Uralkali dopo la scadenza non rispettata da parte della squadra nordamericana).

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Alla fine la situazione si è risolta solo il lunedì successivo quando Uralkali, dopo essersi accertata che i soldi fossero davvero arrivati sui propri conti correnti,  ha dato l'ok alle autorità olandesi per togliere l'embargo sul materiale del team fermo a Zandvoort. A quel punto, sbrigate le pratiche burocratiche, i tir della squadra statunitense hanno potuto lasciare l'Olanda e mettersi in viaggio in direzione Monza (dove sono arrivati nella tarda mattinata di martedì) per disputare il GP d'Italia in programma in questo weekend ed evitare quello che sarebbe passato alla storia come uno dei più clamorosi forfait della Formula 1 moderna.

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