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Guerra di nervi tra Bagnaia e Martin per il finale della MotoGP: manovre estreme in pista e ai box

Dalle libere alle qualifiche sul circuito di Valencia, l’atto finale della stagione di MotoGp si consuma tra la rivalità accesa dei piloti: in palio c’è il titolo Mondiale raccolto in una manciata di punti. E succede di tutto.
A cura di Maurizio De Santis
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Scintille in pista. Giochi psicologici. Trucchetti che non sono una violazione del regolamento ma fanno parte del gioco. L'ultimo Gran Premio della stagione di MotoGp a Valencia è scandito dalla rivalità accesa tra Francesco ‘Pecco' Bagnaia e Jorge Martin. La marcatura a uomo, il pedinamento in pista e dentro i box, la sagoma negli specchietti: ce n'è abbastanza per trasformare la sfida in pista in un duello picaresco.

La posta in palio è altissima, lo spagnolo nella fase cruciale delle libere ha tallonato il campione del mondo in carica provando a mettergli pressione addosso, innervosirlo. Al ducatista mancano una manciata di punti (quattro) per impugnare di nuovo lo scettro iridato, al rivale un po' di più (ne deve recuperare 21) e sa che sul tracciato iberico si gioca tutto. O la va o la spacca.

La 'marcatura' stretta di Martin su Bagnaia.
La ‘marcatura' stretta di Martin su Bagnaia.

Quell'atteggiamento a ogni costo di Martin non piace al team manager del team ufficiale, Davide Tardozzi. La sua reazione è altrettanto plateale: arriva addirittura a mettersi fisicamente davanti Martin per ostacolarne l’uscita dai box. Il motivo? Non è solo una piccola vendetta, dietro quel gesto c'è anche il chiaro intento di tutelare Bagnaia, impedire all'avversario di seguirlo a ruota. Servirà a nulla perché Martin, all'apice della tensione, metterà in atto la sua azione di disturbo senza esclusione di colpi di scena: inseguirà Bagnaia finito fuori pista volontariamente proprio per liberarsi di quel ‘fastidio' che aveva addosso..

"Jorge pensi a sé, deve vincere due gare e non è il più veloce", le parole di Francesco Bagnaia, a cui hanno fatto eco quelle di  Davide Tardozzi: "Non ho fatto nulla di irregolare – ha ammesso ai microfoni di Sky Sport -. Eros semplicemente fermo e all'interno della linea bianca. Non mi sono mosso da lì. Anzi, mi sono dovuto spostare perché Martin mi stava venendo addosso". Che ci faceva lì? Tardozzi nega nulla delle sue intenzioni. "Ero lì apposta? Certo che sì. Ma in maniera legittima. Né Martin e nemmeno il sottoscritto abbiamo fatto qualcosa che contravviene al regolamento".

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Differente è il discorso rispetto al tentativo di mettere sullo stesso piano i due contendenti. "È evidente che sia Martin a tallonare Pecco – ha aggiunto Tardozzi, che non usa questo argomento per giustificare la performance di Bagnaia a corredo delle libere del venerdì -. Non ha vissuto la sua giornata migliore, ma non per la marcatura di Martin che considero ridicola come quella che fa certe volte Marquez. Però anche questo ci sta… deve vincere due gare e magari così si carica".

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