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Gp del Portogallo 2020: Hamilton vince e stacca Schumacher, acuto Ferrari con Leclerc

Lewis Hamilton vince il Gran Premio del Portogallo e supera Michael Schumacher per numero di gare vinte in Formula 1 (92 a 91). Il campione inglese ha il titolo Mondiale in pugno. Straordinaria la progressione di giri veloci e il sorpasso a Bottas. Per la Ferrari la nota lieta è Leclerc: duella con Verstappen per il podio.
A cura di Maurizio De Santis
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La sequenza di giri veloci segnati da Lewis Hamilton è pazzesca, scandisce l'ennesimo successo che gli permette di mettere il muso anche davanti a Michael Schumacher (92 a 91 quanto a numeri di trionfi in F1) e dà alla Mercedes il titolo costruttori. E basta questo dato per ribadire quanto sia schiacciante il dominio del pilota inglese. Il Mondiale di Formula 1 è nelle sue mani, lo tiene in pugno come la ‘cloche' della sua vettura che sul circuito del Portogallo macina chilometri, asfalto, avversari (uno in particolare, Bottas, tradito dal ritmo altalenante) e mette al sicuro quei punti che lo avvicinano al titolo iridato. Imola e poi la Turchia sono le tappe che mancano all'appello per la corona d'alloro. Nel prossimo Gp, invece, le frecce d'argento potrebbero festeggiare per il Mondiale costruttori.

Non c'è storia lì davanti. Solo il compagno di scuderia regala l'illusione che la gara possa prendere una piega diversa ma quando a poco meno di un terzo del tracciato (20° giro) il campione britannico trova spazio e attimo giusti per infilarsi dà gas e prende il largo. Aveva fatto le prove generali in precedenza tormentando il motore con il piede pigiato sull'acceleratore, sollecitando le sospensioni con la guida di chi avanza con la precisione di una macchina che conosce in maniera meccanica tutti i punti del percorso e le insidie del fondo stradale, comprese le poche gocce di pioggia che ogni tanto fanno capolino.

I tempi? In progressione rapida, continua, a valanga: da 1'21″317 del 18° giro fino a 1'20″495 con gomma dura al 45° ritoccando ancora verso il basso 1'20″537 del 30°, in mezzo c'è tutta la prestazione del leader che una volta davanti a tutti sa come gestire energie, pressione, tirare il bolide abbastanza da consegnargli un vantaggio di circa 8 secondi su Bottas. E quando il finlandese prova a lanciargli il guanto di sfida, la replica è tranciante: 1'19″921 il parziale al 50° passaggio per Lewis che cancella di un millesimo 1'19″922 del compagno di scuderia. È davanti e continua a spingere: 1'18″966 al 61° giro, +22 secondi circa di vantaggio, 1'18″750 al 64°. Insaziabile.

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Le Ferrari? Leclerc lotta come può con Max Verstappen per il podio, in bilico tra la terza e la quarta posizione. L'olandese della Red Bull (stop al 25° giro per montare sulla monoposto le ‘medie') ‘respira' quando il monegasco al 36° giro si ferma per il cambio gomme: sceglie la mescola dura per chiudere così la gara e scivola in quarta posizione ma la prestazione del pilota ferrarista è comunque soddisfacente. Vettel? Al solito, è sufficiente scorrere la graduatoria e trovarlo dalla decima piazza in giù. Per lui il Mondiale è una sorta di compito da portare a termine senza infamia e senza lode. Infila qualche buon tempo e tanto basta…

Bellissimo i duelli che Perez ingaggia alle spalle di Verstappen e Leclerc e Ocon, prima con Ocon poi con Gasly: nel primo caso il momento clou della sfida capita nel tragitto che va dalla curva-1 alla 6. Checo della Racing Point ha la meglio dopo aver percorso mezzo giro fianco a fianco con il pilota della Renault. Nel secondo è il francese dell'Alpha Tauri a imporsi a una manciata di giri dalla conclusione. Risale anche Sainz. Scintille e adrenalina nel corredo accessorio del dominio Mercedes.

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