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GP Australia F1 cancellato, Vettel e Kimi erano già in volo, tifosi davanti ai cancelli chiusi

È un eufemismo definire pessimo lo spettacolo andato in scena all’Albert Park Circuit di Melbourne dove lo stop del round inaugurale della stagione 2020 del campionato del mondo di Formula 1 è stato deciso solo dopo le pressioni dei top team, tra cui Mercedes e Ferrari, in seguito alla positività al Coronavirus riscontrata in un membro della McLaren. Le riunioni sono andate avanti per tutta la notte australiana e la decisione comunicata solo al mattino, facendo ammassare i tifosi fuori ai cancelli del circuito che sono rimasti chiusi.
A cura di Valeria Aiello
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Uno spettacolo che definire pessimo è un eufemismo, quello andato in scena all’Albert Park Circuit di Melbourne dove la cancellazione del GP di Australia è stata decisa soltanto dopo la pressione dei top team, tra cui Mercedes e Ferrari. Le riunioni sul da farsi sono andate avanti per tutta la notte australiana e la decisione comunicata solo al mattino, facendo ammassare i tifosi fuori ai cancelli del circuito che sono rimasti chiusi.

La follia della Formula 1 in Australia

La follia della Formula 1 voleva sfidare il Coronavirus, facendo disputare regolarmente il GP d’Australia, ma la positività al Covid-19 riscontrata in uno dei membri della McLaren ha fatto precipitare la situazione. La conferma del caso di Coronavirus (qui gli aggiornamenti in tempo reale e le ultime notizie sulla situazione in Italia e nel mondo) ha costretto gran parte della squadra di Woking alla quarantena, e quando ieri è stato reso noto l’esito del tampone, il team ha quindi annunciato che non avrebbe potuto essere al via del GP. Fatti i conti con quanto purtroppo si era verificato, la Federazione Internazionale dell’Automobilismo (FIA) e l’organizzazione del campionato Liberty Media avrebbero dovuto cancellare immediatamente l’evento ma, al contrario, hanno iniziato un valzer di consultazioni per provare a salvarlo, con la concreta ipotesi di disputare il GP a porte chiuse. Quella del rischio contagio era l’ultima delle preoccupazioni davanti alla volontà di voler preservare il business del campionato.

Vettel e Raikkonen in volo prima della decisione

A interrogarsi sul fatto che fosse o meno corretto correre, rischiando la propria salute e quella dei tifosi, oltre che sugli aspetti prettamente sportivi che avrebbero visto una squadra come la McLaren costretta a non disputare il GP, anche i team principal delle altre squadre che si sono immediatamente schierati a maggioranza per la cancellazione. La Ferrari ha autorizzato Sebastian Vettel a partire prima di una decisione, così come l’Alfa Romeo, che ha lasciato immediatamente libero Kimi Raikkonen di abbandonare il circuito. I due sono partiti prima ancora di una comunicazione ufficiale e la carta di imbarco è circolata in rete, con depennati i nomi di altri addetti ai lavori che avrebbero preso il primo volo per tornare a casa. Nel frattempo la FIA sosteneva che con 12 vetture in pista si sarebbe potuto disputare il GP.

La pressione dei top team

Al mattino, quando era ormai ora di raggiungere il circuito, solo sei team hanno varcato l’ingresso per raggiungere i propri box: assente la Ferrari, così come l’Alfa Romeo, la Mercedes e la Renault. In particolare, la Scuderia di Maranello e quella di Stoccarda hanno diffuso una nota: “La sicurezza di ogni membro del team rappresenta la priorità assoluta, soprattutto in questa fase di continua e rapida diffusione del Covid-19” ha fatto sapere la Ferrari. “Comprendiamo la delusione dei fans ma la priorità è lo stato di salute dei membri del team e di tutti – si legge invece nel comunicato della Mercedes  -.  Siamo molto toccati dalla situazione in Europa, soprattutto in Italia, e non riteniamo giusto partecipare a un evento cui rivali come la McLaren non possono prendere parte per circostanze fuori controllo”.  La comunicazione della cancellazione del GP da parte di Fia e Formula 1 è giunta ancora dopo, quando ormai fuori al circuito erano già centinaia i tifosi davanti ai cancelli rimasti chiusi. La decisione a dir poco tardiva è pervenuta dopo anche gli scontri delle autorità locali, con il Governo di Vittoria deciso a proseguire a porte chiuse e quello di Canberra pronto a cancellare la corsa.

I tifosi ammassati davanti a uno degli ingressi dell'Albert Park di Melboune / Getty
I tifosi ammassati davanti a uno degli ingressi dell'Albert Park di Melboune / Getty

L'autogol per il dio denaro

In ogni caso, FIA e Formula 1 hanno incassato un grosso autogol, perché l’ostinazione con cui Federazione, organizzatori e promotori dell’evento avrebbero voluto correre il GP non ha fatto altro che sottolineare le dichiarazioni rilasciate ieri dal campione in carica Lewis Hamilton prima ancora della notizia della positività del membro McLaren: “È uno shock essere qui – erano state le sue parole – . Ci sono molti fan in pista già oggi e stamattina abbiamo sentito Trump chiudere i confini dall’Europa agli Stati Uniti. La NBA viene sospesa e la Formula 1 va avanti. Non posso essere timido quando esprimo la mia opinione: siamo qui perché comanda il denaro”. Anche Vettel non ha fatto troppi giri di parole quando si è saputo del caso del membro McLaren: “Spero non accada che qualcun’altro qui si ammali, ma se dovesse accadere, anche solo come piloti, credo siano tutti d’accordo a tirare il freno a mano”.

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