Gli ultimi giri tormentati di Hamilton nel GP di Turchia prima di vincere il Mondiale
Lewis Hamilton è il pilota più vincente della storia della Formula 1 al pari di Michael Schumacher e di gare nella sua vita ne ha vinte come nessun altro, ma quella del GP della Turchia che gli ha consegnato il settimo titolo Mondiale è stata sicuramente una delle più belle e travagliate vittorie conquistate dal pilota britannico. Oltre al fatto che è riuscito a trionfare all'Istanbul Park partendo dalla sesta posizione in griglia di partenza, a rendere ancora più speciale questo successo sono stati gli ultimi sei giri della gara turca nei quali ha rischiato di finire fuori e rimandare l'appuntamento con il titolo iridato.
I dialoghi con l'ingegnere di pista negli ultimi sei giri del GP della Turchia
Il 35enne di Stevenage infatti ritrovatosi in testa alla corsa con gomme intermedie usurate (le aveva montate al 10° giro) era stato richiamato ai box dalla Mercedes per un pit-stop precauzionale che gli avrebbe consentito di avere la certezza di arrivare al traguardo, assicurarsi il titolo iridato e probabilmente centrare anche la vittoria (il suo vantaggio sul più immediato inseguitore Sergio Perez era superiore ai 25 secondi). Il suo ingegnere di pista Peter Bonnington infatti a sei giri dalla fine infatti gli aveva già preannunciato l'urgenza di fermarsi ai box per l'incombente minaccia di pioggia: “Potenziale pioggia negli ultimi giri di questa gara. Dobbiamo fermarci. Se aumentiamo un po' quel divario su Perez, faremo una sosta di sicurezza. Per assicurarci di non avere sorprese" con il classe '85 che si è limitato ad un "Se pioverà queste gomme non funzioneranno …".
Le rassicurazioni della Mercedes sugli pneumatici
Il concetto è stato poi ribadito in radio anche dal muretto della Mercedes a cui Lewis Hamilton ha però risposto: "Quello che voglio sapere è se posso stare tranquillo che nessuno di questi pneumatici esploderà?" ricevendo rassicurazioni a riguardo da parte dei tecnici della scuderia di Brackley. La preoccupazione della Mercedes infatti più che per una foratura era dovuta al fatto che con gomme ormai completamente slick in caso di pioggia la monoposto sarebbe diventata ingestibile e le possibilità di non arrivare al traguardo sarebbero state altissime. Mentre la preoccupazione del pilota era quella di evitare lo scoppio di uno degli pneumatici come avvenuto quest'anno nell'ultimo giro del GP di Silverstone.
L'ordine di rientrare ai box da parte di Bono disatteso da Lewis Hamilton
A due giri e mezzo dalla fine Hamilton ha poi chiesto quanto tempo mancasse alla conclusione della gara chiosando con un "Penso che potrebbe andare bene" che ha lasciato intendere alla Mercedes che anche lui si fosse convinto per effettuare una sosta precauzionale ai box. Tant'è che a quel punto Bonnington ha impartito l'ordine di rientrare ai box, ribadendo che è "solo per ripararsi dalla pioggia, questo è il rischio più grande" per poi chiudere con un perentorio "Box box. Abbiamo cinque secondi di vantaggio in mano. Stai solo molto attento all'ingresso dei box". Ma proprio quest'ultima frase ha convinto definitivamente Lewis Hamilton a non "obbedire" e proseguire la sua gara fino al traguardo senza ulteriori cambi-gomme: "Starò fuori Bono, credo. Ti ho sentito, ma sarà scivoloso in quella corsia dei box".
Perché Hamilton ha voluto rischiare anziché mettere al sicuro il titolo Mondiale
Perché quella frase detta dal suo ingegnere di pista ha fatto cambiare idea a Lewis Hamilton nonostante il rischio di gettare via una gara e l'aritmetica certezza del titolo Mondiale fosse altissimo restando in pista con quelle gomme e con l'incombente minaccia di pioggia? La risposta sta in uno degli episodi più negativi della sua carriera che lo ha segnato parecchio. Stiamo parlando di ciò che avvenne nel GP della Cina del 2007 quando in una situazione similare uscì di strada proprio mentre rientrava nella corsia dei box e fu costretto a ritirarsi in una gara che stava dominando. Quell'errore ebbe un ruolo fondamentale nel fargli perdere il titolo iridato con Kimi Raikkonen che proprio nella gara cinese recuperò gran parte dello svantaggio in classifica rispetto al britannico e due settimane dopo, nell'ultimo GP, piazzò il sorpasso decisivo e si aggiudicò l'alloro che ancora oggi è l'ultimo conquistato da un pilota Ferrari.
L'incubo dell'errore commesso nel GP della Cina del 2007
A confermare che fosse stato proprio questo ricordo a farlo propendere per restare in pista negli ultimi giri del GP della Turchia è stato proprio lo stesso Lewis Hamilton che al termine della gara dell'Istanbul Park ha svelato: "Quello che sto imparando invecchiando è che, molto spesso, il mio istinto ha ragione. E che il primo pensiero che ho di solito è quello giusto, dal punto di vista della scelta. Quindi sto imparando a non interrogarmi. Nel 2007 ero un novellino. Ero estremamente abile ma non avevo la conoscenza, non avevo l'esperienza per essere in grado di guidare la squadra, per dire loro cosa era necessario fare. Se sapessi quello che sapevo ora, direi ‘ragazzi, devo entrare, sto arrivando'. All'epoca non sapevo di poter dire alla mia squadra che era così. Stavo ancora imparando quello che potevo e non potevo fare".