Gino Rea lotta tra la vita e la morte dopo il terribile incidente nella 8 Ore di Suzuka: è in coma
Restano drammatiche le condizioni del pilota britannico Gino Rea dopo il terribile incidente di cui è stato vittima nel corso delle prove della 8 Ore di Suzuka, famosa gara motociclistica di endurance su un circuito già tristemente noto per impatti mortali. Le ultime notizie sul 32enne della Honda che arrivano dal Giappone raccontano infatti di come il driver sia entrato in coma dopo esser trasportato in elicottero in ospedale, dove è giunto privo di sensi, ed esser sottoposto a diverse operazioni chirurgiche per le lesioni riportate alla testa, al torace e ai polmoni nel gravissimo crash, avvenuto proprio nel punto del tracciato nipponico in cui 19 anni prima un altrettanto grave incidente durante la gara della MotoGP era costato la vita al beniamino di casa Daijiro Kato.
A riferirlo è stata la polizia giapponese con un aggiornamento sulle condizioni del pilota britannico riportata dall'agenzia di stampa Kyodo News che ha anche fornito ulteriori dettagli riguardo l'incidente avvenuto nella seconda sessione di prove libere della 8 Ore di Suzuka. Gino Rea infatti avrebbe perso il controllo della sua Honda alla Triangle Chicane andando a sbattere contro il muro che separa il tracciato dalle tribune ("Spettatori e personale di pista non sono rimasti feriti" sottolinea l'organo di stampa nipponico) e l'impatto sarebbe stato così violento che anche il casco è andato distrutto.
Prime indiscrezioni anche riguardo alla causa di questo terribile incidente: secondo le prime ricostruzioni, ancora da verificare, infatti il violentissimo crash del 32enne britannico sarebbe stato provocato da un'avaria dell'impianto frenante della sua Honda che non avrebbe permesso al driver di frenare il suo incedere ed evitare l'impatto con il muro.
Il silenzio da parte dei medici riguardo le condizioni del pilota continua però a preoccupare tanto che la sua famiglia si è messa in viaggio per raggiungere il Giappone dopo aver risolto, grazie all'aiuto della Honda, un primo intoppo burocratico: all'inizio infatti i familiari di Gino Rea erano stati avvertiti del fatto che l'ingresso nel Paese sarebbe stato loro rifiutato qualora non si sottoponessero ad un periodo di quarantena all'arrivo, ma l'intervento della casa giapponese per la quale il driver britannico corre ha fatto sì che, data la situazione, al loro arrivo avranno un trattamento d'eccezione e dovranno solo risultare negativi al tampone per entrare nel Paese e dirigersi in ospedale per assistere il proprio caro.