Furbetto del tampone in MotoGP a Misano: espulso per aver falsificato il test Covid
Una brutta vicenda ha scosso la MotoGP alla vigilia del GP dell'Emilia Romagna di scena a Misano nel prossimo week end. Un meccanico di un team della classe regina, di cui non sono note le generalità, ha presentato un tampone molecolare per il Covid-19 falsificato e per questo si è visto revocare l'accesso al paddock da qui a fine stagione con l'IRTA che si è riservata anche la possibilità di estendere ulteriormente la sospensione.
Come da protocollo tutti i membri della carovana che seguono la MotoGP nei week end di gara, anche quelli che hanno il Green Pass, sono obbligati a presentare un test PCR (tampone molecolare) con esito negativo fatto almeno tre giorni prima di partire per un Gran Premio. Ed è proprio controllando questi tamponi presentati che la Dorna si è accorta della manomissione prendendo subito provvedimenti nei confronti della persona in questione.
Quest'ultimo, che secondo diverse fonti sarebbe membro del Team Avintia Esponsorama, per poter volare in Italia ha infatti presentato all'IRTA un test PRC falsificato: l'uomo avrebbe modificato la data di un precedente tampone molecolare a cui si era sottoposto all'ospedale Quirón di Barcellona. Ad annunciarlo Mike Trimby, numero uno dell'IRTA: "Siamo delusi di dover segnalare che un meccanico di un importante team ha presentato un risultato negativo del test PCR che in realtà era una versione mal modificata di un test precedente" ha dichiarato infatti il capo dell'associazione dei team del Motomondiale.
Dura e immediata la punizione dell'IRTA per il meccanico accusato di aver falsificato il tampone molecolare: "Abbiamo fatto grandi sforzi per mantenere il paddock come ambiente di lavoro sicuro nell’interesse della salute di tutti i partecipanti. La persona bloccata – ha difatti proseguito Trimby – non potrà partecipare agli eventi fino a nuovo avviso. Tale sanzione si applicherà almeno fino alla fine del 2021".
