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Franco Morbidelli: “Ho perso la memoria, temevo di non tornare normale. Non riconoscevo nessuno”

In un’intervista a La Repubblica alla vigilia del GP di Misano, il pilota della MotoGP svela cosa è successo davvero dopo l’incidente di inizio anno a Portimao. L’alfiere del team Pramac rivela le vere conseguenze di quella tremenda caduta dopo la quale fu soccorso dai fratelli Alex e Marc Marquez.
A cura di Michele Mazzeo
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Lo scorso 30 gennaio il pilota della MotoGP Franco Morbidelli ha avuto un brutto incidente mentre stava effettuando una giornata di test sul circuito di Portimao e fu soccorso dai fratelli Alex e Marc Marquez che stavano girando insieme a lui sul tracciato portoghese. Il colpo fu tremendo e condizionò pesantemente l'inizio di stagione del 29enne romano e il suo adattamento alla nuova moto, la Ducati GP24, dato che nel frattempo dopo diversi anni in Yamaha era passato al team Pramac. Questo è quanto era noto fino ad oggi, prima cioè che in un'intervista rilasciata a La Repubblica alla vigilia del GP dell'Emilia Romagna di scena a Misano, il centauro italo-brasiliano svelasse quali sono state le vere conseguenze di quella violentissima caduta.

"Ho temuto di non tornare normale" ha difatti confessato Franco Morbidelli raccontando per la prima volta cosa accadde davvero dopo i tre giorni in cui fu ricoverato all'ospedale portoghese di Faro.  "Ho perso la memoria. Per due settimane. Non riconoscevo persone a me molto vicine, familiari importanti" ha infatti proseguito il classe '94 che l'anno prossimo correrà per il team VR46 del suo mentore Valentino Rossi svelando dunque quel drammatico periodo passato di cui finora erano a conoscenza solo le persone a lui più vicine, da mamma Cristina alla fidanzata Francesca.

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Un momento terribile quello attraversato da Franco Morbidelli dopo l'incidente di Portimao: "Mi sono venute tutte le paure. Tutte!" dice infatti rivivendo quei 15 giorni in cui la sua memoria era andata via.

Per fortuna però questa triste vicenda ha avuto un lieto fine che oggi può raccontare con animo leggero: "Abbiamo visto che poco alla volta i ricordi e la lucidità tornavano. Ogni giorno un dettaglio, un qualcosa in più: il mio cervello riprendeva a lavorare come prima. Adesso è tutto a posto. Ma non è stato facile" rivela difatti il pilota del team Pramac ora libero da quelle paure con cui ha dovuto fare i conti mentre la stragrande maggioranza del suo mondo pensava che la mancata presenza ai test prestagionali e la forma non ottimale al via del campionato fossero dovute ‘soltanto' a qualche acciacco fisico per il violento colpo rimediato a Portimao.

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