Formula 1, SF-1000 disastrosa: perché la Ferrari non torna alla monoposto del 2019

Il campionato Mondiale 2020 di Formula 1 continua ad essere in salita per la Ferrari. Con il 13° e il 14° posto finale di Sebastian Vettel e Charles Leclerc nel GP del Belgio sul circuito di Spa il Cavallino ha infatti toccato il fondo. Anche se i segnali che qualcosa non andasse nel progetto sportivo della scuderia di Maranello erano già evidenti sin dalle prime gare nelle quali però i due fortunati podi ottenuti da Charles Leclerc avevano lasciato sperare in un possibile miglioramento nel corso dell'annata.
Ma che il problema fosse nelle prestazioni della SF-1000 piuttosto che nell'abilità dei piloti sembrava chiaro fin dai test pre-lockdown di Barcellona. A Spa è però arrivata la conferma che non lascia alcuna possibilità di smentita dato che su quella stessa pista gli stessi piloti lo scorso anno avevano ottenuto le prime due posizioni in griglia di partenza (mentre nelle ultime qualifiche in terra belga non sono riusciti nemmeno a superare il taglio in Q2) e poi vinto la gara con il monegasco davanti alle Mercedes, con il tedesco (costretto ad un secondo pit-stop) giunto invece quarto.

Sappiamo che i problemi attuali derivano dal fatto che la SF1000 è stata sviluppata sulla base del potente motore Ferrari visto nella seconda parte della scorsa stagione, motore che però in seguito ad alcune nuove direttive tecniche e dell'accordo "segreto" fatto con la FIA per chiudere la questione inerente la presunta irregolarità proprio di quella power unit, è stato forzatamente depotenziato. Con la SF1000 che dunque paga sia in termini di velocità di punta (si calcola una perdita di circa 60 cavalli) ma anche in termini di efficienza aerodinamica dato che la monoposto era stata costruita per ospitare un motore più potente di quello che poi ci si è invece ritrovati costretti a montare.
Alla luce di ciò viene da chiedersi, per quale motivo, date le difficoltà oggettive della SF1000 (palesate più volte anche dai piloti), la Ferrari non torni ad utilizzare la monoposto utilizzata nel campionato Mondiale 2019 prima di essere arricchita con quel pacchetto di aggiornamenti che ha provocato la protesta dei rivali e la conseguente inchiesta da parte della Fia conclusasi con il patto tra la scuderia e la stessa Federazione i cui termini sono rimasti segreti? A rispondere a ciò ci ha pensato il team principal Mattia Binotto che interpellato sull'argomento ha risposto: "L'auto attuale è molto diversa, anche se si tratta di uno sviluppo. Non puoi semplicemente spostare parti da un'auto all'altra, quindi non è possibile", scartando quindi di fatto questa possibilità.
