Formula 1, il Covid dietro gli errori di Lance Stroll: “Ha ripercussioni fisiche e mentali”
Il coronavirus continua a condizionare il Mondiale 2020 di Formula 1. Dopo aver stravolto il calendario, il Covid-19 sarebbe il responsabile delle recenti prestazioni negative della Racing Point che, grazie al motore Mercedes, era da tutti indicata come la terza forza del campionato e invece si ritrova ora al quarto posto ex-aequo con la McLaren e di poco davanti alla disastrosa Ferrari.
Da quando è cominciata la stagione infatti sono stati soltanto due i piloti del Circus che hanno contratto il virus, ossia Sergio Perez e Lance Stroll, entrambi appartenenti alla scuderia dalla livrea rosa. E secondo il direttore sportivo della squadra britannica è proprio per questo che i due driver non hanno mostrato ciò che ci si attendeva da loro.
Questo però non riguarderebbe tanto il messicano Sergio Perez che prima del GP di Silverstone è risultato positivo al Covid-19 in forma asintomatica, bensì il canadese Lance Stroll, figlio del patron della scuderia Lawrence, che ha invece contratto il coronavirus mostrando tutti i sintomi. Dal suo rientro nel Circus, dopo aver saltato il GP dell'Eifel proprio a causa del manifestarsi dei primi sintomi della malattia, il 22enne di Montreal ha mostrato un rendimento nettamente inferiore rispetto ai GP precedenti nelle prove libere, in qualifica e in gara sia nel week end di Portimao che in quello di Imola commettendo anche errori decisamente banali per un pilota di Formula 1 (per esempio l'incidente con Verstappen nelle FP2 del GP del Portogallo o la clamorosa distrazione nel pit-stop durante la gara del GP dell'Emilia Romagna nel quale è arrivato lungo investendo un meccanico).
E secondo Andrew Green, direttore tecnico della squadra rosa guidata dal padre di Lance, il miliardario Lawrence Stroll, questo calo di concentrazione e di prestazione sarebbe legato proprio ai postumi della malattia contratta dal canadese: "Penso che il virus lo abbia messo fuori combattimento e non lo avevamo previsto. Abbiamo studiato quanto tempo ci vuole per riprendersi dal virus e penso che ci voglia un po' – ha detto infatti a riguardo il numero uno del muretto Racing Point –. In questo sport c'è poco margine, devi stare esclusivamente concentrato sulla macchina, sulle gomme, ecc., perché altrimenti puoi sembrare un idiota. È chiaro che ha avuto ripercussioni sia fisiche e che mentali".