Flavio Briatore vuole portare un nuovo Michael Schumacher in Formula 1 e ha spiegato come farà

Vincere Gran Premi nel 2026, puntare al titolo nel 2027. Possibilmente, avendo al volante un nuovo Michael Schumacher. Flavio Briatore ha progetti ambiziosi per l'Alpine che considera casa sua. "È la stessa squadra di sempre… cambia un po' il colore delle maglie ma siamo quelli della Benetton poi Renault e adesso Alpine". La visione c'è, non ha certo la sfera di cristallo per sapere come andrà a finire ma ha esperienza, spalle larghe, fiuto, consapevolezza che volere è potere. Anche in Formula 1. Anche se dinanzi a te hai giganti che, per storia e tradizione oppure per capacità d'investimento, partono davanti.
Briatore, però, non è certo manager da lasciarsi impressionare. Se lo guardi dritto negli occhi puoi già vedere la sequenza videoclip che ha in testa e sentire il rumore degli ingranaggi che macinano idee e strategia. Nonostante sia stato lontano dalla F1 per 15 anni, il rombo dei motori e l'aria che tira nel paddock gli hanno restituito antiche emozioni, reminiscenze di un tempo che per lui è come ritorno al futuro. Meglio se a condurre una delle due vetture c'è un genio come il tedesco, che proprio dalla ‘sua' Benetton iniziò il lungo percorso fino a diventare sette volte campione del mondo.

"Alla fine sono tornato perché credo di avere l'opportunità di dare una svolta alla squadra – ha ammesso nell'intervista a motorsport.com -. Se tutti lavorano nella stessa direzione, penso che sia possibile vincere le gare nel 2026 e lottare per il campionato nel 2027". Mica bruscolini… ci crede davvero. Il primo tassello lo ha già messo: costruire una base solida, una struttura nuova, agile ma resistente, pronta alla sfida, affamata partendo dal nulla.
Ecco perché ha scelto Oliver Oakes quale direttore del team: è l'uomo al quale ha affidato le chiavi della creatura a cui tiene di più, è la persona che ha messo a capo del progetto. Perché proprio lui? Briatore sintetizza così la scelta. "Vive a 20 minuti dalla fabbrica, è giovane e ambizioso". Poi c'è un'altra qualità che lo rende perfetto: "Conosce il settore".
Una pianificazione così importante, oltre che su fondamenta forti, ha bisogno anche di un protagonista d'eccezione: il pilota in grado di far ‘cantare' il motore, diventare tutt'uno con la vettura, che abbia talento e istinto, coraggio e nervi d'acciaio, che sa qual è la cosa giusta da fare anche se ha a disposizione una frazione di secondo per decidere. Attualmente Alpine può contare su Pierre Gasly e Jack Doohan come piloti principali ma del gruppo fanno parte pure Franco Colapinto, Paul Aron e Ryo Hirakawa come riserve.

Due di questi avranno l'onore e l'onere di essere alla guida della monoposto, come sceglierli? Lo dirà la pista, come ha lasciato intendere il manager italiano. "Alla Benetton l'attore era Michael Schumacher, mentre alla Renault l'attore era Fernando Alonso. Adesso dobbiamo fare un altro film, ma non sappiamo ancora chi avrà il ruolo di protagonista". Sarà l'asfalto e quel che accade sopra a determinare chi merita abbastanza fiducia da mettergli in mano (come si dice in gergo) la macchina che avrà motori Mercedes.