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Ferrari, Bottas, Vettel, GP di Abu Dhabi e i bocciati del Mondiale 2020 di Formula 1

Dalla scuderia Ferrari ai piloti Sebastian Vettel, Valtteri Bottas, Alexander Albon e Lance Stroll fino al GP di Abu Dhabi ecco chi sono stati i flop del campionato Mondiale 2020 di Formula 1 e per quali motivi possono considerarsi tra le cose peggiori del Circus di questa stagione appena terminata.
A cura di Michele Mazzeo
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Il GP di Abu Dhabi ha chiuso il campionato Mondiale 2020 di Formula 1 dominato dalla Mercedes e da Lewis Hamilton che hanno centrato quello che per entrambi è il settimo titolo iridato in carriera. Con la gara di Yas Marina si è chiusa dunque una stagione che ha visto diverse conferme, qualche sorpresa ma anche più di una delusione. E, proprio per questo, dopo aver passato in rassegna i migliori piloti e team di questo Mondiale è tempo di andare a vedere quei driver e quelle scuderie che hanno disputato una stagione al di sotto delle attese. Ecco quindi i flop del Mondiale 2020 di Formula 1.

Ferrari

Non c'è alcun dubbio, la delusione più grande di questa stagione di Formula 1 è la Ferrari che, complice una SF-1000 non all'altezza delle monoposto rivali, è stata protagonista della sua peggior annata dal 1981 ad oggi. Qualche podio ottenuto un po' per fortuna un po' per l'exploit dei suoi piloti non cancella una stagione disastrosa conclusa con il sesto posto nella classifica costruttori e con il suo "primo pilota" soltanto ottavo in quella riservata ai driver. E il depotenziamento del motore imposto dalla FIA non basta a giustificare tutto ciò. La macchina è fondamentale ma evitare di fare scelte sbagliate, commettere errori di valutazione e di strategia, peccare in fase di comunicazione e di gestione delle delicate situazioni interne, lo è altrettanto.

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Sebastian Vettel

Nonostante le attenuanti di cui sopra, tra i bocciati di questa stagione figura anche Sebastian Vettel. Il tedesco, anziché tirare fuori l'orgoglio per dimostrare alla Ferrari che aveva commesso un grosso errore a "liquidarlo" ancor prima che il campionato cominciasse, salvo qualche rara eccezione, si è rassegnato abituandosi alla mediocrità. Stiamo parlando di un quattro volte campione del mondo surclassato dal proprio compagno di squadra sia in qualifica che in gara che per l'80% dei GP stagionali si è trovato fuori dalla zona punti a lottare per 11a,12a o 13a posizione con le monoposto delle squadre clienti del Cavallino o con quelle della Williams. Lotte dalle quali non sempre è uscito vincitore. Lascia la Ferrari al termine della sua peggior stagione in carriera, avrà modo e tempo per rifarsi con l'Aston Martin nella prossima stagione.  Come sempre in più occasioni si è distinto come uomo per la sua signorilità, la sua umanità e la sua umiltà e questo non si discute. Ma il pilota ha deluso e anche parecchio.

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Valtteri Bottas

Mai come quest'anno Valtteri Bottas aveva l'occasione di dimostrare che fosse all'altezza del plurititolato compagno di squadra, che potesse davvero risultare un credibile contendente al trono della Formula 1, e invece, mai come quest'anno, ha sprecato tutte le chance a sua disposizione collezionando anche qualche figuraccia (soprattutto nel GP di Sakhir dove Russell salito per la prima volta sulla Mercedes lo ha ‘randellato' dalla prima sessione di prove libere fino al termine della gara). Ha vinto soltanto due gare, tante quante Max Verstappen con la Red Bull, ma quando è stato chiamato a dimostrare di valere un sedile sulla macchina migliore della griglia ha toppato clamorosamente tanto che in molti hanno messo in discussione il suo posto in Mercedes nel 2021 per far spazio a George Russell che nella sua prima e finora unica gara sulla W11 gli ha rifilato una sonora batosta.

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Alexander Albon

Di certo di chance ne ha avute meno di Bottas, ma questa stagione è stata molto deludente anche per il secondo pilota della Red Bull Alexander Albon. Il thailandese non soltanto si è preso un umiliante 17-0 in qualifica dal compagno di squadra Max Verstappen che ha conquistato più del doppio dei suoi punti nella classifica piloti (214 per l'olandese contro i 105 di Albon) ma è riuscito nell'impresa di entrare nella top-6 (la vecchia zona-punti per i nostalgici) in meno della metà delle gare disputate in stagione pur avendo a disposizione la seconda macchina migliore del lotto dopo Mercedes. E lasciamo stare il record di monoposto distrutte durante le prove libere.

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Lance Stroll

Se sei il figlio del capo e per questo hai un posto garantito in Formula 1 anche per i prossimi anni probabilmente dovresti dimostrare più degli altri di meritarlo quel posto. Soprattutto dopo che il tuo compagno di squadra è già stato fatto fuori per la stagione successiva. E invece per Lance Stroll sono arrivati solo due acuti, uno in gara e uno in qualifica, e una serie infinita di "schiaffi" presi da Sergio Perez, il compagno messo alla porta da papà Lawrence. E pensare che gli aggiornamenti in Racing Point li montavano solo sulla sua monoposto.

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GP di Abu Dhabi

Certo i soldi sono importanti e, soprattutto in un anno in cui gli introiti sono calati a dismisura, gli sponsor "hanno sempre ragione", ma chiudere uno dei Mondiali più vivaci degli ultimi anni dove i poco eccitanti circuiti cittadini sono stati limitati al minimo sindacale (non ce ne vogliano soprattutto gli amanti di Montecarlo e Baku), con il noioso GP di Abu Dhabi è sembrata quasi una tortura. Bello il paesaggio, il tramonto e gli scenari di Yas Marina, ma una corsa dove si arriva con un ordine d'arrivo molto simile all'ordine di partenza non è una gara, è soltanto una lunga fila.

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