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Ferrari 2020, la presentazione l’11 febbraio e niente gerarchie tra Vettel e Leclerc

La Scuderia anticipa la presentazione della nuova monoposto. Sarà sempre rosso opaco e nascerà come un’evoluzione di quella del 2019. L’annuncio di Binotto in occasione del brindisi di Natale a Maranello: “La sveleremo prima perché abbiamo intenzione di svolgere un intenso programma di test al banco”. Sulla gestione dei piloti: “Seb e Charles inizieranno la stagione con le stesse ambizioni di vittoria. Lewis nel 2021? Pilota fantastico”.
A cura di Valeria Aiello
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Mattia Binotto - LaPresse
Mattia Binotto – LaPresse

La Ferrari del 2020 sarà presentata martedì 11 febbraio a Maranello. Questa la data annunciata dal team principal Mattia Binotto in occasione della cena di Natale che la Scuderia ha voluto riprendere quest’anno dopo averla cancellata nelle ultime stagioni. Nonostante i risultati del 2019 non siano stati quelli sperati, il ritorno alla tradizione lascia intendere che in Ferrari si sia tornati a respirare aria nuova. “Nel 2020 non saremo i favoriti – ha ammesso il manager della Rossa – ma gli sfidanti, pronti a sfruttare ogni occasione… Per vincere bisognerà essere perfetti e di fronte avremo gli avversari più forti che la Ferrari abbia mai incontrato. Abbiamo concluso la stagione con la Mercedes che ha vinto ad Abu Dhabi e lo ha fatto in modo netto, facendo la pole e vincendo la gara con una discreta facilità”.

La nuova monoposto manterrà la colorazione rosso opaco e nascerà sulla base di un regolamento che nel 2020 resterà lo stesso della stagione da poco conclusa, avvalendosi anche delle gomme 2019. “Avremo una variabile in meno – le parole di Binotto riprese da Motorsport.com – . La macchina nascerà come un’evoluzione di quella di quest’anno, puntando alla ricerca del massimo carico aerodinamico per avere più spinta verticale. È evidente che non riusciremo a produrre le più alte velocità massime per l’incremento della resistenza all’avanzamento, ma contiamo di migliorare la percorrenza in curva. All’inizio del 2019 eravamo a sei decimi dalla Mercedes e a fine stagione siamo arrivati a due decimi. Un grande salto, ma che non è bastato. Abbiamo cercato di correggere i problemi su una base di progetto buona”.

Niente gerarchie tra Vettel e Leclerc

Binotto ha anche affrontato la questione relativa ai piloti, ai quali nel 2020 non verrà imposta nessuna gerarchia interna. “Leclerc ha un anno di esperienza con noi, ha dimostrato di essere molto veloce, ha fatto bene e si è integrato nella squadra anche come leader – spiega Binotto a Sky Sport – .  Il rapporto con Seb è maturato e internamente è molto diverso da quello che si può percepire. Lavorano bene insieme, in modo trasparente. Ma se all'inizio del 2019 avevamo stabilito un ordine con Vettel prima guida e Leclerc seconda, le cose a un anno di distanza sono cambiate. Sono cambiate già alla fine del Mondiale 2019, al di là di come si è conclusa la stagione: in Brasile si è visto che erano liberi di lottare tra loro. Credo che iniziare la stagione per entrambi con la stessa ambizione di vincere sia la cosa giusta. E l’ambizione giusta per chi è pilota. È la loro motivazione, noi ne siamo consapevoli e da lì si parte”.

Anche se prematuro, perfino una battuta sul probabile arrivo di Lewis Hamilton nel 2021 dopo i due incontri del fuoriclasse inglese con John Elkann, venuti a galla sempre ad Abu Dhabi. “Lewis è un pilota fantastico – ha ribadito Binotto –  e il fatto che abbia espresso apprezzamenti per la nostra Scuderia non può che renderci orgogliosi”.

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