Fernando Alonso ancora contro Hamilton: “Ha la memoria corta”, stavolta c’è di mezzo la Red Bull
In Formula 1 si può andare d'accordo, ma diventare amici è praticamente impossibile. Lo sanno tutti. Fernando Alonso lo ha ribadito anche in un'intervista a L'Equipe. Ora lo spagnolo va d'accordo con Verstappen, ma qualora lottassero per il titolo tutto cambierebbe. Rapporti cordiali forse anche in funzione anti Hamilton, nemico storico per entrambi. E in quest'avvio di stagione formidabile per l'Aston Martin il pilota spagnolo si toglie qualche sassolino dalla scarpa. A 41 anni e passa è ancora super competitivo e sa di avere, più avanti forse, pure la chance di vincere in Formula 1.
Lo spagnolo è senza ombra di dubbio uno dei più grandi di questo sport, ha segnato più di un'epoca, però sicuramente poteva vincere di più. Alcune scelte le ha sbagliate, con la Ferrari è stato assai sfortunato. Quando nel 2007 d'impeto lascio la McLaren tornò alla Renault. Hamilton senza di lui vinse il titolo. Fernando e Lewis ebbero rapporti orrendi, poi sono tornati in pace, sono diventati amici, ma lo scorso anno hanno tornato a punzecchiarsi, parole forti soprattutto a Spa.
L'occasione per mettere un altro tassello in questa rivalità è arrivato nell'intervista a L'Equipe nella quale Fernando ha risposto alle affermazioni del pilota Mercedes che dopo la gara di Jeddah aveva detto: "La superiorità della Red Bull è incredibile, mai vista una cosa del genere in questo sport".
Alonso non è per niente d'accordo e a Lewis risponde indirettamente: "Ha la memoria corta. Non sono per niente d'accordo. In Arabia Saudita sono arrivato a 20 secondi da Perez e Max. Lui e Rosberg ci hanno tolto un minuto nel 2014 e nel 2015. Dopo due o tre giri hanno protetto i loro motori e abbassato le prestazioni".
Ma nel mirino di Fernando però c'è anche qualcun altro e per Otmar Szafnauer le parole sono peggiori. Il Team Principal della Alpine non si era detto convinto di Alonso, non ovviamente per il talento, ma aveva dei dubbi sull'età, che poteva rappresentare un problema. Non è così, non è stato così. Il due volte campione del mondo tiene tutto a mente e commentando quelle vecchie parole ha detto: "Io mi sento come se avessi 30 anni e fossi più preparato adesso che nel 2003. Otmar fa il suo lavoro, ma non è la stessa cosa per me. Se potesse prendere Newey nemmeno lo farebbe, perché ha 64 anni".