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Il pilota Fausto Gresini morto per Covid a 60 anni

Fausto Gresini, l’ultima intervista: “Sono un uomo contento”

Fausto Gresini un paio di mesi fa, prima di essere ricoverato in ospedale, rilasciò una lunga intervista in cui parlò della sua vita, degli inizi, dei titoli vinti da pilota e con orgoglio raccontò della sua famiglia. Orgoglioso per i successi ottenuti con il Team Gresini Racing disse: “Sono un uomo contento”
A cura di Alessio Morra
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Dopo aver lottato per due mesi con il Covid Fausto Gresini è venuto a mancare martedì 23 febbraio all'età di 60 anni. Il mondo del motorsport, sia quello delle due che delle quattro ruote, lo ha omaggiato con tutti gli onori, dovuti a un gran signore, che è stato protagonista come pilota e come fondatore e proprietario di un team privato.

Pochi mesi fa Gresini rilasciò un'intervista a ‘La Repubblica', intervista che non venne mai pubblicata e che ora è stata diffusa in cui l'ex pilota ha parlato della passione della sua vita, le moto: che hanno rappresentato il suo mondo: "La cosa incredibile è che questa passione continuo ad averla. Anzi, di più". Con trasporto e ha ricordato il momento in cui ha deciso di mettere su il team che porta il suo nome:

Poi è arrivato un momento fondamentale, delicatissimo: ho dovuto scegliere se diventare un vecchio pilota, o un giovane manager. Ancora una volta è stata la passione, a decidere. Intorno al '97, eravamo 5 o 6 persone: con Fabrizio Cecchini, che mi ha seguito per tutta la carriera. Chi l'avrebbe detto, che alla fine avrei messo su un'azienda da 20 milioni di fatturato, con 70 dipendenti e 11 piloti?

La famiglia, gli inizi e le corse a Imola

In quell'intervista Gresini ha parlato anche della sua splendida famiglia, che lo ha seguito con affetto fino all'ultimo giorno: "Quattro figli, due maschi e due femmine: e dalla stessa moglie, attenzione. Roba da premio Nobel", e ha ricordato anche i tanti sacrifici fatti: "Se non ho un problema, me lo vado comunque a cercare: mi ci butto dentro. Non mi sono mai tirato indietro. Mia madre lavorava in una segheria, mio padre guidava le ruspe. A 13 o 14 anni ho capito che dovevo imparare un mestiere, sono andato in officina. Meccanico. Però appena c'era un attimo libero, correvo ai bordi del circuito di Imola: guardavo gli altri correre, e sognavo. Sono un uomo contento".

I titoli vinti con il Team Gresini Racing

E andava molto fiero più che dei titoli vinti da pilota di quelli conquistati da proprietario del suo team:

Un titolo se lo ricordano pochi: Dani Pedrosa con la 250. Poi con Daijiro Kato. Il primo mondiale di Moto3 con Jorge Martin, il primo di MotoE con ferrari. E con Toni Elies, in Moto2, nel 2010. Siamo sempre stati bravi, con le novità. Poi 3 volte secondi e 14 corse in MotoGp, per 18 anni con Honda e il grande cambio con Aprilia.

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