F1, Red Bull fa i conti con il budget cap: nel 2019 spesi oltre 300 milioni di dollari
La Red Bull Racing prosegue il suo lento percorso di ridimensionamento del budget annuale per la partecipazione al Mondiale di Formula 1, ma ha speso ancora più del doppio di quanto potrà fare nel 2021 quando entrerà in vigore il budget cap. Nel 2019 infatti la spesa della squadra austro-britannica è leggermente diminuita rispetto all'anno precedente: i costi sono stati di 237,3 milioni di sterline pari a 303 milioni di dollari (con un calo di 2,3 milioni di sterline rispetto al 2018), ma dovranno essere più che dimezzati nel 2021 quando il limite sarà di spesa sarà di 145 milioni di dollari, pari a 113 milioni di sterline.
Come nel 2018, la Red Bull ha registrato un profitto relativamente piccolo, che è sceso da 923.000 sterline a 618.000 sterline. Il cambio di fornitore di motori (con il passaggio da Renault a Honda) dunque non sembra aver inciso moltissimo sui costi. La spesa del team nel 2019 è stata infatti superiore al doppio del limite di 145 milioni di dollari che con l'entrata in vigore del budget cap sarà imposto dalla stagione 2021.
Non sembra però per nulla preoccupato il team principal Christian Horner che a riguardo ha affermato: "I costi rimangono sotto controllo e il team è attento agli adattamenti necessari per l'entrata in vigore del nuovo regolamento finanziario della FIA per il 2021". La tranquillità di Horner è probabilmente dovuta al fatto che evidentemente la Red Bull è già riuscita a diminuire sensibilmente la spesa nella stagione attualmente in corso, oltre al fatto che nel budget cap non verranno conteggiati gli stipendi dei piloti e dei dirigenti, lo sviluppo del propulsore, le spese di viaggio e alloggio nonché i costi di marketing e hospitality .