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F1, l’ex Allison (ora Mercedes): “In Ferrari troppa pressione, costringe a decisioni avventate”

Il direttore tecnico della Mercedes, ex ingegnere della Ferrari ai tempi di Michael Schumacher nonché predecessore di Mattia Binotto come dt della scuderia del Cavallino, ha spiegato quale sia il problema delle scarse prestazioni della SF1000: “La pesante storia della Ferrari in Formula 1 e le grandi pressioni interne ed esterne a Maranello a volte fanno prendere decisioni avventate”.
A cura di Michele Mazzeo
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Nonostante il miglior tempo centrato da Sebastian Vettel sul bagnato nella seconda sessione di prove libere del GP d'Ungheria, terza prova del Mondiale 2020 di Formula 1, le prestazioni della Ferrari non sembrano ancora all'altezza dei rivali. La SF1000 nei primi due GP stagionali in Austria non ha convinto soprattutto in termini di potenza del motore e velocità in rettilineo e gli aggiornamenti aerodinamici apportati nelle ultime uscite, seppur hanno migliorato la stabilità in curva della monoposto, non sembrano aver risolto il problema principale delle vetture di Charles Leclerc e Sebastian Vettel.

Il team principal Matteo Binotto ha ammesso che la nuova auto ha perso potenza rispetto alla SF90 del 2019 (e ha spiegato anche il perché). E proprio riguardo a ciò ha parlato il direttore tecnico della Mercedes James Allison che conosce molto bene l'ambiente della scuderia di Maranello dato che è stato uno dei grandi protagonisti del quinquennio nel quale Michael Schumacher e la Ferrari hanno dominato il Mondiale di F1 nonché direttore tecnico della Rossa dal 2013 al 2016 quando proprio lo stesso Binotto ha preso il suo posto.

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"Lavorare in Ferrari è per molti versi una gioia incondizionata – ha dichiarato Allison all'Hungaroring –, ma l'intera nazione è così tifosa del team, il marchio è così forte, la storia e l'eredità della Ferrari sono così importanti che senti di far parte di qualcosa che è di per sé importante e questa è una vera forza per quel gruppo. Ma probabilmente è anche il più grande onere che grava su di loro, anche perché, insieme a quell'affetto e quella gioia che la nazione condivide nei successi della Ferrari, porta una grande pressione quando le cose vanno male. E quella pressione – ha spiegato l'attuale dt Mercedes – viene esercitata anche esternamente dalla stampa in un modo molto più intenso di qualsiasi altro team di Formula 1. 

Ma viene esercitata internamente perché chiunque ha il dovere di essere all'altezza delle grandi prestazioni che il team ha mostrato in passato ed è, credo, una pressione più esagerata rispetto ad altre squadre. Ciò tende a far prendere al team decisioni a breve termine – ha rivelato l'ingegnere britannico – e questo può portarlo fuori strada, anziché costruire gradualmente punti di forza fondamentali per crescere di anno in anno. Quindi è una vera mescolanza di questi massicci alti e bassi di base che hanno, alla radice, la stessa origine che è l'enorme desiderio all'interno e fuori della squadra che il marchio Ferrari combatta sempre per la parte superiore della classifica" ha concluso James Allison.

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