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F1, GP Russia: Ferrari, amara illusione. Sochi è ancora regno Mercedes

Le due Ferrari restano al comando del gran premio per metà gara. Poi si rompe la power unit di Vettel e in regime di safety car Leclerc si ritrova da solo a inseguire Hamilton e Bottas. Continua il dominio delle Frecce d’Argento, unico team ad aver vinto nei sei edizioni di storia del gran premio.
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Per metà gara, la Ferrari ha difeso il primo e il secondo posto a Sochi. Ma il guasto con conseguente ritiro di Vettel dopo la sosta ai box, lo scenario cambia. In un attimo, in regime di safety car, la Ferrari si ritrova a inseguire e con un pilota solo, Leclerc, contro le due Mercedes che, come nelle simulazioni del venerdì, hanno un ritmo leggermente migliore nel passo gara. Il monegasco paga anche la decisione di un secondo cambio gomme per finire la corsa con le gomme rosse, come Hamilton e Bottas.

Da quanto la Formula 1 è arrivata in Russia, nel circuito che costeggia gli impianti delle Olimpiadi invernali 2014 hanno vinto solo le Frecce d'Argento. Hamilton raggiunge le 82 vittorie in Formula 1 davanti a Bottas e Leclerc. Quarto Verstappen, nonostante la penalizzazione in griglia per aver montato una nuova specifica della power unit. Notevole anche la gara di Albon che, partito dalla pit lane, gli arriva subito dietro. A punti anche Sainz, Perez, Mgnussen, Norris e Hukenberg. La Renault, che paga il ritiro di Ricciardo, si allontana dalla McLaren nel Mondiale costruttori nella corsa per il posto di "migliore degli altri team".

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La partenza: funziona il piano Ferrari

Novecento metri, dalla partenza alla prima frenata, sono lunghi da passare. Lunghi per chi insegue, lunghissimi per chi è inseguito. L'anno scorso Bottas ha protetto le Mercedes e permesso a Hamilton di prendere la scia restando tutto largo a destra. Cambia la zona di pista presa in rettilineo, non il risultato fra le due Ferrari: Vettel prende la scia e attacca Leclerc alla staccata. Parte bene Hamilton, che nelle simulazioni di gara del venerdì mostrava un passo di tre decimi migliore rispetto alle Ferrari. Parte benissimo Sainz, che afferma anche il valore della McLaren nel confronto per il quarto posto nel Mondiale costruttori con la Renault dopo l'annuncio che dal 2021 non avranno più i motori della casa francese ma torneranno alle Mercedes dopo sette anni.

Vettel va via a Leclerc, che se la prende

Hamilton e Bottas hanno strategie più flessibili, sono gli unici top driver partiti con le gomme gialle che possono diventare più performanti con la pista più calda e permettere ai piloti Mercedes di restare in pista più giri prima della sosta. La gomma rossa, più morbida, consente giri più veloci: Leclerc guadagna un paio di secondi su Hamilton tra il quarto e il settimo passaggio. Ma dura meno. Anche perché l'asfalto è liscio, quindi la gomma gira di più a parità di distanza percorsa rispetto a piste con un asfalto più abrasivo. Per questo sia nelle libere che in qualifica la gomma rossa soffriva di surriscaldamento nella parte finale del tracciato: anche nel giro lanciato in Q3, Leclerc guadagnava tanto su Hamilton sul dritto nei primi due settori, ma da curva 13 alla fine il britannico riusciva a mantenere traiettorie più strette e più efficaci.

La safety car dopo l'incidente in avvio tra Grosjean e Ricciardo induce anche l'Alfa di Giovinazzi a cambiare strategia, rientrare presto e montare le gomme dure. La Ferrari via radio comunica chiaramente il piano: Vettel farà andare Leclerc. Il team rassicura il monegasco, il tedesco però non vorrebbe. "Ero davanti a Leclerc già in curva uno" dice, ovvero già nella piega leggera in accelerazione prima della staccata di curva 2. "Certo, la scia mi ha aiutato ma è merito mio se sono davanti". Poi è schermaglia. Dicono a Vettel di far passare Leclerc al settimo giro, ma il monegasco è dietro di un secondo e tre decimi. "Che si avvicini di più" fa sapere Vettel che non vuole rallentare troppo per favorire il compagno. Lo sfida Vettel. Sprinta e va, e dopo 12 giri il vantaggio del tedesco è oltre due secondi e mezzo. Vettel non molla un centimetro, Leclerc perde terreno. Se finisce troppo dietro poi diventerà comunque impossibile andarsi a riprendere quello che sente come suo, giusta o sbagliata che sia tale percezione.

Colpo di scena: Vettel si pianta, Mercedes davanti

Dietro si ferma ai box Hulkenberg per una sosta lenta. Il tedesco rischia di rimanere fuori dal Mondiale 2020. L'unica opzione rimasta sembra un ritorno alla Williams, che però potrebbe optare per un pilota in grado di portare più soldi come l'attuale terzo Nicholas Latifi, visto che suo padre già sponsorizza la FW42. Le opzioni si sono ridotte anche per la decisione della Haas di confermare Grosjean, per valorizzare potenziale e conoscenza della macchina nonostante una carriera che, ha scritto edd Straw su Autosport, "è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa ci trovi dentro". Azzeccatissima la citazione di Forrest Gump, per quanto di questi tempi la prevedibilità delle sue contro-prestazioni aumenta in maniera preoccupante.

Leclerc si ferma prima di Vettel e monta le gomme gialle che in Mercedes mostrano un degrado meno forte del previsto. A Hamilton comunicano infatti via radio un "Plus 15" rispetto al target (che si fermi addirittura 15 giri dopo rispetto al preventivato?). Le gomme gialle, le intermedie delle tre mescole portate da Pirelli per questa gara, in effetti vanno. E nel tempo tra la sosta di Leclerc e quello di Vettel il team Ferrari mette "pace" tra i piloti senza ordini di scuderia. Poi però il motore di Vettel si pianta e la strategia perfetta per metà gara diventa completamente inutile.

Il primo ritiro di Vettel dal GP di Germania 2018, un malfunzionamento della MGU-K, l'unità di recupero dell'energia elettrica nel motore, cambia lo scenario. Perché entra la safety car e la Mercedes ne approfitta per richiamare Hamilton senza perdere terreno.  I due Mercedes guidano la corsa con le gomme morbide. Leclerc si ferma ancora, accettando di perdere una posizione rispetto a Bottas, ma vuole ripartire per il finale di gara con la stessa mescola degli avversari per sfruttare il vantaggio di motore della Ferrari sul dritto.

Vantaggio che però non si concretizza. Come in qualifica, le ultime quattro curve diventano difficili per Leclerc con le gomme surriscaldate mentre Bottas si allontana a quasi un secondo e mezzo a dieci giri dalla fine. Chiede la massima potenza della power unit ai box ma le Mercedes diventano solo un puntino lontano all'orizzonte. Leclerc non risale, Sochi per la Rossa è terra straniera.

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