F1 GP Portogallo 2020, il circuito: la prima volta della Formula 1 a Portimao
Dopo il GP dell'Eifel di scena in Germania, il Circus della Formula 1 si sposta in Portogallo per la dodicesima prova stagionale. Se due settimane fa molti piloti hanno girato per la prima volta al Nurburgring, in questo week end tutti saranno tutti i driver a dover affrontare un tracciato completamente nuovo con una monoposto da F1. Nel GP del Portogallo in programma questo fine settimana, infatti, sarà la prima volta nella storia in cui la Formula 1 gareggerà sul circuito dell'Algarve di Portimao su cui invece tradizionalmente si disputano ogni anno alcune gare del Motomondiale.
I 20 piloti al via del GP del Portogallo dunque si troveranno di fronte un circuito caratterizzato da diversi saliscendi che, in virtù della perdita di aderenza che causeranno alle monoposto, possono rappresentare un'ulteriore criticità per i piloti. Un tracciato che secondo i tecnici Brembo (fornitore ufficiale degli impianti frenanti di tutte le scuderie del Circus) rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni (difficoltà 3 in una scala che va da 1 a 5) dato che il Circuito dell’Algarve è difatti caratterizzato dalla presenza di frenate altamente impegnative, mediamente impegnative e scarsamente impegnative per i freni ma tutte con decelerazione comprese tra i 2,9 e 5,1 g.
In questo fine settimana sarà dunque la prima volta in cui la Formula 1 gareggerà a Portimao con le monoposto dotate di power-unit ibride. Quindi anche per le squadre sarà un banco di prova importante in un circuito lungo 4.653 metri che presenta un rettilineo lungo quasi un chilometro e 15 curve ma soltanto 7 nelle quali si dovranno utilizzare i freni (2 sono considerate altamente impegnative per i freni, 4 sono di media difficoltà e una sola è light). Pur avendo 15 curve, solo in 3 di esse i freni saranno usati per oltre 2 secondi. La frenata più dura per l’impianto frenante è quella di Curva 5 dove le monoposto vi arrivano a 318 km/h e scendono a 84 km/h in soli 122 metri, unico caso in cui la frenata determina una riduzione della velocità di almeno 200 km/h. Per riuscirci i piloti frenano per 2,72 secondi esercitando un carico di 135 kg sul pedale del freno ed affrontando una decelerazione di 5,1 g.
A livello di carico aerodinamico invece le varie squadre dovranno trovare il giusto compromesso in quanto bisognerà essere molto veloci nei rettilinei, ma servirà parecchio carico per affrontare al meglio le curve a media-alta velocità (il carico consigliato è di livello medio-alto). Tutte le scuderie inoltre dovranno fare attenzione anche al consumo e possibile deterioramento degli pneumatici dato che i carichi che andranno a sollecitare le gomme sono piuttosto impegnativi.