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F1 Ferrari, dalla super SF90 di Leclerc alla disastrosa SF1000: le Rosse a Monza un anno dopo

La Ferrari torna a Monza per il GP d’Italia, ottava prova del Mondiale 2020 di Formula 1, dopo le disastrose prestazioni della SF-1000 nell’ultima gara a Spa. Quasi impossibile per il Cavallino ripetere la vittoria di Charles Leclerc sulla SF90 dello scorso anno, dato il passo indietro fatto dal motore delle rosse in questa stagione.
A cura di Michele Mazzeo
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La Ferrari torna a Monza per il Gran Premio d'Italia da campione in carica, ma con ambizioni decisamente diverse rispetto allo scorso anno. Sono passati soltanto dodici mesi dalla imperante vittoria nel GP di casa di Charles Leclerc che a bordo della contestata SF90 metteva in fila le Mercedes di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, ma oggi, alla vigilia dell'ottavo appuntamento del Mondiale 2020 di Formula 1, si arriva con i valori in campo non solo decisamente sovvertiti ma addirittura con una SF-1000 che costringe il monegasco e Sebastian Vettel a faticare per entrare in zona punti.

A distanza di un anno è tutto cambiato: la SF1000 sui rettilinei, lì dove invece la SF90 dava il meglio, non va e il motore ha fatto un evidente passo indietro rispetto alla scorsa stagione come ha dimostrato inesorabilmente nell'ultima gara a Spa dove i due alfieri Ferrari hanno concluso al 13° e al 14° posto dietro anche all'Alfa Romeo, squadra cliente del Cavallino, di Kimi Raikkonen. Dopo il punto più basso toccato dalla squadra corse di Maranello nell'era turbo ibrida le ambizioni della Ferrari per il GP d'Italia non possono che essere ridimensionate.

Difficile, se non impossibile, dunque ripetere quanto fatto lo scorso anno per Charles Leclerc e Sebastian Vettel che su un circuito in cui la potenza del motore fa la differenza (in questo Monza è molto simile a Spa) dovranno tirare fuori dal cilindro una magia per poter tornare a calcare il podio dell'Autodromo. Una flebile speranza in più arriva dal fatto che a Monza entrerà in vigore la mappatura unica con le squadre che, a parte alcune eccezioni, dovranno usare la stessa modalità di motore sia in qualifica che in gara. Una variante regolamentare che potrebbe penalizzare Mercedes e aiutare Ferrari, ma difficilmente ciò basterà per far tornare tutto a dodici mesi fa.

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