F1, dopo il GP di Cina, a rischio anche quello del Vietnam
Dopo l’annuncio ufficiale del rinvio del GP di Cina previsto per il 19 aprile a causa dell’emergenza coronavirus, F1 e FIA guardano con attenzione alla gara che si terrà il 5 aprile sul circuito di Hanoi, la capitale del Vietnam, a 160 km dal confine con la Cina. L’amministratore delegato della Formula 1, Ross Brawn, ha affermato di poter solo confermare che il GP del Vietnam è attualmente in calendario, in attesa di capire come evolverà la situazione. Anche la FIA, alla fine nella nota con cui ha comunicato la cancellazione della gara di Shanghai, ha dichiarato che “continuerà a monitorare la situazione globale del virus rispetto ad altri eventi automobilistici”. Un’ultima frase che, alla luce delle notizie che arrivano dal Paese confinante con la Cina, alimenta i dubbi sulla fattibilità del GP.
A rischio anche il GP del Vietnam
Giovedì il Vietnam ha annunciato di aver messo in quarantena 10.000 persone nel comune di Son Loi, a 50 km a nord-ovest dal circuito Hanoi, per il timore della diffusione del virus. In Vietnam sono 15 i casi confermati di quello che è stato ufficialmente denominato virus Covid-19, cinque dei quali a Son Loi. Sempre giovedì, il bilancio delle vittime in Cina è salito a oltre 1.350 morti e quasi 60.000 contagi.
Nella sua dichiarazione, Brawn aveva aggiunto che avrebbe continuato a cercare una collocazione per il GP di Cina se la situazione dell’epidemia migliorerà, ma non è difficile ipotizzare che nuovi sviluppi in Vietnam possano portare alla decisione di rinviare anche la gara di Hanoi, terzo round in calendario dopo il GP inaugurale del 15 marzo in Australia e la tappa del 22 marzo in Bahrain. Il Ministero della Salute vietnamita ha comunicato che “a partire dal 13 febbraio 2020 verrà implementato con urgenza il compito di isolamento e quarantena dell’area epidemica nel comune di Son Loi che resterà chiusa per 20 giorni”.