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F1 2020, Ferrari: “Vettel o Leclerc positivi al Covid? Sostituiti con Giovinazzi”

Il direttore sportivo della Ferrari Laurent Mekies ha spiegato il protocollo “anti-Covid” in vista del debutto del Mondiale F1 2020 che partirà con il GP d’Austria il prossimo 5 luglio. Svelate anche ulteriori misure di prevenzione e sicurezza prese dal Cavallino, oltre al ‘piano b’ nel caso un pilota della scuderia di Maranello, Vettel o Leclerc, dovesse contrarre il coronavirus e non potrà quindi scendere in pista.
A cura di Michele Mazzeo
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Dopo la lunga sosta a causa dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus (qui gli aggiornamenti con le ultime notizie dall'Italia e dall'estero) la Formula 1 sta per riaccendere i motori. Nel week end del 5 luglio con il GP d'Austria il campionato Mondiale 2020 avrà finalmente inizio, ma non si tornerà alla "normalità". I gran premi si disputeranno infatti a porte chiuse, senza pubblico, e tutti gli addetti ai lavori presenti sul circuito (in numero di molto ridotto rispetto a quanto avveniva negli anni precedenti) dovranno seguire un particolare protocollo "anti-Covid".

A spiegare dettagliatamente le regole che i team dovranno seguire a Spielberg e, per ora, nei due GP successivi (sempre in terra austriaca prima e a Silverstone poi) ci ha pensato il direttore sportivo della Ferrari, Laurent Mekies che, in una videoconferenza stampa con tutti i media internazionali, ha anche svelato il "piano B" della scuderia del Cavallino nel caso uno dei due piloti titolari, Sebastian Vettel o Charles Leclerc, reduci dai test al Mugello, dovesse contrarre il virus e non potesse quindi scendere in pista in queste prime tre gare della stagione.

Mondiale F1 2020: il protocollo anti-covid

"Nelle prime gare in Europa non avremo pubblico, ospiti, sponsor e nessuno che non sia cruciale per lo svolgimento della gara – ha esordito il ds Ferrari -. Purtroppo anche la presenza dei media sarà molto limitata. Non avremo l’hospitality. Tutti i team hanno concordato di ridurre il numero del proprio personale a 80 individui in tutto, inclusi i piloti, che saranno presenti sul circuito. Tutti devono fare tampone e test sierologico e presentare un certificato medico non più vecchio di 4 giorni all’arrivo – ha proseguito poi il francese -. Una volta dentro al paddock, tutti ripeteranno i test ogni 5 giorni, e non ogni 2 giorni come si era inizialmente ipotizzato. Per la maggior parte del tempo e delle situazioni tutti i team indosseranno le mascherine. Non una regola, ma una raccomandazione per tutti, è quella di limitare al massimo gli spostamenti: quindi aeroporto-hotel-circuito-hotel. Noi in Ferrari ci stiamo organizzando per mangiare soltanto in pista o in albergo e non uscire se non strettamente necessario”.

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Formula 1 nella ‘bolla': nessun contatto tra i ‘sotto-team'

Per quanto riguarda invece ciò che vedremo sul circuito nei week end del GP, il braccio destro di Mattia Binotto ha chiarito: “Il concetto chiave è quello della ‘bolla':  il paddock della F1 sarà una bolla dentro la quale ci sono altre ‘sotto-bolle', cioè i vari team chiusi a loro volta in se stessi, senza interazioni con gli altri. Dentro ogni team, ulteriori bolle: meccanici e ingegneri, per esempio, separati tra loro in modo che, se sfortunatamente si registrasse un positivo dentro un gruppo, possiamo avere garanzie sul fatto che solo un numero limitato di persone ne sia venuto a contatto”.

Ferrari F1, il ds Mekies: "Leclerc o Vettel non possono scendere in pista? Ci sarà Giovinazzi"

Queste quindi le norme principali che ogni team dovrà seguire nel GP d'Austria e in quelli immediatamente successivi. Ma Mekies, durante la videoconferenza, ha precisato anche alcuni ulteriori accorgimenti presi dalla Ferrari in tema di prevenzione e sicurezza: "Per presentarci nella migliore forma possibile, abbiamo svolto allenamenti fisici particolari ed esercizi di respirazione. Abbiamo aumentato le pause e la Fia ha ridotto l’orario di lavoro in pit-lane. Noi – ha sottolineato il ds della scuderia del Cavallino – invece non abbiamo ridotto il personale operativo, delle 80 persone in pista, 60 sono ingegneri e meccanici, per cui per esempio la squadra del pit stop non subirà variazioni rispetto a prima e non ci saranno rallentamenti nelle manovre.

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In più, abbiamo aumentato il lavoro da remoto da Maranello. Abbiamo aumentato il supporto medico in pista e in albergo, mentre a Maranello le persone vengono testate regolarmente per essere in grado di sostituire in maniera tempestiva chi eventualmente risultasse positivo in pista, Certo, possiamo farlo solo per un numero limitato di persone, non rimpiazzare tutta la squadra. Non abbiamo un ‘Covid manager', ma un gruppo di lavoro che si occupa di questi nuovi protocolli. E – ha concluso Mekies – se Charles Leclerc o Sebastian Vettel non possono scendere in pista, al loro posto correrà Antonio Giovinazzi in prestito dall’Alfa Romeo".

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