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È morto Ryota Haga, il figlio di Noriyuki aveva 21 anni: lutto nel mondo del motociclismo

È morto a 21 anni Ryota Haga, figlio di Noriyuki, in un incidente ad Autopolis, durante l’All Japan Road Race Championship. Lutto nel mondo del motociclismo.
A cura di Vito Lamorte
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Una vera e propria tragedia ha colpito il mondo del motociclismo: è morto a 21 anni Ryota Haga, figlio di Noriyuki, in un incidente ad Autopolis (circuito motoristico situato nei pressi di Kamitsue, villaggio della Prefettura di Oita in Giappone), durante l’All Japan Road Race Championship. Il giovane pilota gareggiava nella classe Supersport ST600.

A confermare la notizia del decesso è stato il fratello maggiore Akito, anche lui pilota: "Oggi è venuto a mancare Ryota in seguito a un incidente durante la gara. Riposa in pace".

Questo il cordoglio della Yamaha Racing: "Notizie devastanti dall'All Japan Road Race Championship di oggi su Ryota Haga, figlio di Noriyuki. Inviamo le nostre più sincere condoglianze alla famiglia Haga in queste tragiche circostanze".

Secondo quanto riportato da diversi media giapponesi, il giovane classe 2003 è rimasto piantato sullo schieramento di partenza allo spegnimento dei semafori in occasione della manche della Supersport giapponese: Ryota Haga sarebbe stato travolto da altri due piloti ed è morto.

La gara è stata immediatamente sospesa con l’esposizione della bandiera rossa e, poco più tardi, definitivamente cancellata: le condizioni del pilota sono parse fin da subito disperate e non c'è stato nulla da fare. Il 21enne è stato elitrasportato presso l’ospedale di Kurume dopo un primo passaggio al centro medico del circuito, ma la botta subita non ha lasciato scampo al giovanissimo pilota.

Haga, figlio dell’icona della Superbike, si era messo in mostra in Giappone e da qualche anno aveva partecipato anche ad eventi del Campionato Italiano Velocità: nel corso della passata stagione Ryota aveva mostrato grandi qualità sul giro secco e i suoi risultati gli avevano permesso di fare l'esordio pure nella categoria superiore con cilindrata portata a 1000.

Il secondogenito di Noriyuki si era ispirato al padre, indossando anche il 41 come numero di livrea.

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