È morto Earl Hayden, destino beffardo per il papà di Nicky: “Non voglio morire a Natale”
Il mondo del motociclismo piange la perdita di Earl Hayden. Il padre del compianto campione 2006 della MotoGP Nicky Hayden e dei suoi fratelli Tommy Lee e Roger Lee, è morto oggi a Owensboro, in Kentucky, negli Stati Uniti. A 74 anni e più di quattro anni e mezzo dopo il figlio Nicky (morto in seguito ad un incidente in bici nel maggio 2017 avvenuto in Italia nei pressi di Misano), il capostipite di una delle famiglie più famose nell'universo delle corse motociclistiche si è spento nella propria casa dopo una lunga malattia (un cancro all'esofago) contro cui lottava ormai da molto tempo.
A lui, anch'esso pilota da giovane, devono la propria brillante carriera i figli allevati fin da piccoli per diventare piloti di moto. E a lui si deve anche la scelta del numero #69 diventato un vero e proprio marchio di fabbrica della famiglia Hayden e reso famoso a livello mondiale da Nicky e da quel suo incredibile successo, ai danni di Valentino Rossi, nel Mondiale della MotoGP 2006. Numero che la stessa MotoGP ha ritirato dopo la tragica morte di Kentucky Kid.
Destino beffardo per papà Hayden che all'inizio di dicembre aveva visto aggravarsi la sua situazione a causa di violenta polmonite che lo aveva costretto ad un ricovero d'urgenza in ospedale salvo poi vedersi dare il permesso di tornare a casa per trascorrere le feste assieme ai famigliari dai medici. Ma è qui che il suo incubo più grande si è materializzato ("Non voglio morire a Natale" aveva infatti confessato qualche giorno fa parlando al telefono con un giornalista dell'edizione americana di Motorsport): se n'è andato proprio mentre sti stava godendo le vacanza natalizie attorniato dal calore della moglie Rose, con cui era sposato dal 1976, dei figli e degli otto nipoti.