Doping, Andrea Iannone: “Sereno per la sentenza”. E sul Coronavirus: “Ne usciremo tutti insieme”
Tutti vorrebbero chiedermi come sto vivendo questo momento particolare, ma non posso che ripetere quello che dico dall’inizio: sono sereno e spero arrivi presto una sentenza”.
Così Andrea Iannone, intercettato da Gazzetta dello Sport a Lugano, in Svizzera, dove è in attesa di capire, come gli altri italiani delle due ruote (qui il racconto della quarantena di Valentino Rossi, Andrea Dovizioso, Danilo Petrucci) quando inizierà la stagione 2020 del campionato del mondo MotoGP ma, soprattutto, di conoscere la decisione dei giudici della Corte Disciplinare che, salvo cambiamenti dovuti all’emergenza Coronavirus, entro aprile dovranno depositare la sentenza sul suo caso.
Doping, Iannone in attesa della sentenza
Il pilota dell’Aprilia MotoGP è ancora sospeso dalle competizioni e tutte le attività sportive della Federazione Internazionale del Motociclismo (FIM) in seguito alla positività riscontrata in un test antidoping svolto dopo il GP di Malesia del 3 novembre scorso, un controllo che ha evidenziato la presenza di uno steroide anabolizzante, il Drostanolone, una molecola che fa parte dell’elenco delle sostanze vietate dalla Wada.
Secondo quanto riportato dal suo legale, l’avvocato Antonio De Rensis, l’esito dell’analisi del contro campione esaminato nei laboratori dell’agenzia antidoping ha confermato la presenza di Drostanolone in “tracce esigue” (1,150 milligrammi per millilitro) , una quantità che la difesa attribuisce a un’assunzione accidentale attraverso il consumo di carni contaminate nella trasferta asiatica del Motomondiale che nella passata stagione ha impegnato il pilota dell’Aprilia per circa un mese tra Tailandia, Giappone e Malesia, passando per l’Australia.
La difesa ha inoltre prodotto relazioni e prove scientifiche rubricate in un fascicolo di 100 pagine che contengono anche l’esito dell’analisi del capello del pilota, un test con cui si è potuto risalire fino al settembre 2019 e che è risultato negativo. Nell’attesa del giudizio, Iannone è stato costretto a saltare i test invernali che si sono svolti a Sepang e Losail, prima che l’emergenza Coronavirus (qui tutti gli aggiornamenti in tempo reale e le ultime notizie sulla situazione in Italia e nel mondo) portasse alla cancellazione della gara inaugurale del campionato e il rinvio dei tre GP successivi.
"Coronavirus? Ne usciremo tutti insieme"
Iannone, che per questi motivi stava già vivendo un periodo difficile – tra le tante voci che circolano sul suo conto, anche la fine della relazione con la fidanzata Giulia de Lellis – , si ritrova adesso a trascorrere la quotidianità con anche le preoccupazioni dovute alla pandemia di Covid-19.
“In questi giorni sono a Lugano – racconta – ma la situazione che seguo è quella italiana e quindi mi sono chiuso in casa, seguendo le indicazioni più stringenti e aggiornandomi costantemente su quel che accade in Italia e nel resto d’Europa. Mi alleno, mi alleno tantissimo, soprattutto in palestra. È un’attività che avevo continuato per tutto l’inverno e ora che la pausa diventa così lunga (al momento, secondo il nuovo calendario 2020, il primo round della MotoGP dovrebbe disputarsi nel weekend del 3 maggio a Jerez, ndr) sto semplicemente seguendo lo stesso programma. Mi sento bene e voglio essere pronto per quando finalmente potremo tornare in moto”.
“Al di là del mio caso personale – aggiunge il 30enne di Vasto – , questa è una situazione che non mi sarei mai immaginato di vivere e non mi sembra davvero il caso di sottolineare quanto sia seria. Sta rivoluzionando tutto lo sport mondiale, ma soprattutto sta mettendo in pericolo la salute di milioni di persone di tutto il globo. Ma voglio dire a tutti gli italiani appassionati del nostro sport che ne usciremo tutti insieme, e più forti di prima”.