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Donne in Formula 1, poca ‘festa’: solo cinque le pilote in F1 in 70 anni di Circus

L’Alfa Romeo in occasione della festa delle donne ha celebrato le sue pilote, ma storicamente la Formula 1 non ha avuto tante driver donne: nelle 70 edizioni del campionato Mondiale di F1 fin qui disputate sono state solo cinque le donne che, salite a bordo di una monoposto, hanno preso parte al grande Circus sfidando alla pari i colleghi uomini.
A cura di Michele Mazzeo
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Per celebrare la Giornata internazionale della donna, l'Alfa Romeo si è congratulata e ha ricordato le sue donne pilota. Da ultima Tatiana Calderon driver colombiana  che dal 2017 è collaudatrice della scuderia Sauber-Alfa Romeo in Formula 1. La quasi 28enne (li compirà il prossimo 10 marzo) non ha però avuto ancora la possibilità di esordire in un GP ufficiale del Circus come fatto, fino ad oggi, da soltanto cinque donne.

Storicamente infatti l’automobilismo è considerato uno sport per soli uomini, e nel suo lungo corso la storia della Formula 1 ha confermato questa tendenza anche se negli ultimi tempi (con l'istituzione delle W-Series che da quest'anno daranno la possibilità di conquistare punti validi per la Superlicenza di Formula 1 e altre iniziative delle singole squadre, come "Girls on Track" messa in campo dalla Ferrari) l'intero movimento sembra aver intrapreso un definito percorso affinché anche nel campionato automobilistico a ruote scoperte più prestigioso del mondo le pilote abbiano pari opportunità rispetto ai colleghi uomini.

Finora però le donne che hanno gareggiato in Formula 1 sono pochissime tant'è che si contano sulle dita di una mano (e non è solo un modo di dire). Nelle 70 edizioni del campionato Mondiale di Formula 1 fin qui disputate, di fatti, sono state solo cinque le donne che, salite a bordo di una monoposto, hanno preso parte al grande Circus sfidando alla pari i colleghi uomini.

Maria Teresa De Filippis: la prima donna in Formula 1

La prima donna in Formula 1 fu l’italiana Maria Teresa De Filippis. La napoletana classe ’26 esordì nel Mondiale da privata nel 1958 a bordo di una Maserati 250F (l’auto con cui Fangio aveva conquistato il titolo iridato nell'anno precedente) in occasione del Gran Premio di Monaco, senza riuscire però a qualificarsi per la gara.

"Pilotino", questo il suo soprannome, in quello stesso anno si iscrisse alle qualifiche di altri 3 Gran Premi (Belgio, Portogallo e Italia), riuscendo a tagliare il traguardo solo in occasione del Gran Premio del Belgio, che concluse al decimo posto, staccata di due giri dal vincitore Tony Brooks.

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L’anno seguente fu schierata dalla scuderia Behra-Porsche in occasione delle qualifiche del GP di Montecarlo ma non riuscì a superare le selezioni per accedere alla gara. In quel 1959 decise poi di terminare la propria carriera in Formula 1 in seguito alla morte, avvenuta durante una corsa, del suo amico e titolare del team, Jean Marie Behra.

Lella Lombardi: prima donna a punti nel Mondiale F1

Dopo la De Filippis bisognerà attendere altri 15 anni per rivedere una donna al volante di una monoposto in Formula 1. Ancora una volta si tratta di un’italiana, cioè Maria Grazia Lombardi, meglio nota come "Lella". La piemontese esordì nel Circus il 20 luglio 1974 nel Gran Premio di Gran Bretagna su una Brabham BT42 motorizzata Ford Cosworth DFV del team Allied Polymer Group, senza però riuscire a centrare la qualificazione per la gara. Nel 1975 prese parte a dodici dei quattordici appuntamenti del mondiale con la March riuscendo a qualificarsi in undici occasioni.

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La sua miglior gara, che la farà entrare dritta nella storia di questo sport, è quella che disputò il 27 aprile sul Circuito del Montjuïc a Barcellona che coincise purtroppo con una tragedia. Infatti, la corsa fu interrotta dopo 29 giri per un incidente di Rolf Stommelen, che finì sugli spettatori, provocando quattro vittime. La FIA decise di assegnare solo la metà dei punti in base alle posizioni occupate al momento dell’incidente. Lella Lombardi, giungendo sesta, prese 0.5 punti risultando dunque la prima donna pilota a ottenere punti validi per la classifica iridata. La stagione seguente, l’ultima in Formula 1, partecipò a quattro GP, qualificandosi in due occasioni (12° in Austria e 14° in Brasile).

Divina Galica: la sciatrice con la passione per i motori

In quel 1976 al Gran Premio di Gran Bretagna, oltre a Lella Lombardi, vi fu un’altra donna a tentare la qualificazione alla gara, vale a dire la britannica Divina Galica. La ragazza di Watford che era stata olimpionica per la sua nazione nello sci alpino prima di approdare al mondo delle corse automobilistiche non riuscì a qualificarsi per la gara. Ci riproverà due anni dopo nel GP d'Argentina e nel GP del Brasile ma anche in queste due ultime occasioni non riuscì ad accedere alla gara principale.

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Desiré Wilson: la prima pilota non europea a guidare una Formula 1

Nel 1980 invece fu la volta della prima pilota non europea ad iscriversi ad un Gran Premio di Formula 1. Fu infatti la sudafricana Desiré Wilson che provò a qualificarsi al GP di Gran Bretagna a bordo di una Williams-Cosworth non ufficiale, senza però riuscire nell’impresa. Prenderà parte poi anche alla gara di casa del 1981, che fu in seguito cancellata dal calendario per ragioni politiche.

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Giovanna Amati: l'ultima donna (ad oggi) in F1

Ad oggi l’ultima donna ad aver preso parte ad un appuntamento del campionato Mondiale di Formula 1 è stata la pilota romana Giovanna Amati. La driver capitolina nel 1992 debuttò in Formula 1 come seconda guida ufficiale della Brabham, ma data la poca esperienza e la non eccezionalità dell’auto messale a disposizione dalla scuderia inglese, non riuscì a qualificarsi nei primi tre Gran Premi della stagione (Sud Africa, Messico, Brasile) e fu così sostituita dall’allora collaudatore della Williams Damon Hill.

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