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Domenicali evitò la rissa a Michael Schumacher: “Poi venne a scusarsi, capì di aver fatto un errore”

L’attuale CEO della Formula 1, Stefano Domenicali, ha svelato alcuni retroscena riguardo alla rissa sfiorata tra Michael Schumacher e David Coulthard ai box nel GP di Spa del 1998 nella quale, da team manager Ferrari, ha avuto un ruolo decisivo nel contenere la rabbia del pilota tedesco.
A cura di Michele Mazzeo
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A distanza di 26 anni, l'attuale boss della Formula 1, Stefano Domenicali, è tornato a parlare di un episodio entrato nella storia del Circus che lo ha visto protagonista nei panni di team manager della Ferrari: la celeberrima rissa sfiorata tra Michael Schumacher e David Coulthard a Spa-Francorchamps nel 1998. Tutti ricordano infatti la corsa dell'infuriatissimo tedesco in pit-lane sotto la pioggia per raggiungere il box della McLaren e sbraitare contro il pilota scozzese che lo aveva appena sbattuto fuori dalla gara con una manovra azzardata mentre il Kaiser lo stava doppiando.

Tutti ricordando anche che diversi uomini vestiti di rosso hanno provato in tutti i modi a trattenere Schumi e dissuaderlo dall'andare a caldo ad affrontare a muso duro il collega. In pochi però ricordano che quell'uomo con capelli lunghi e senza occhiali strattonava Michael Schumacher era proprio Stefano Domenicali (che in quell'occasione si beccò anche un colpo in faccia del tutto fortuito da parte del suo stesso pilota). Ed è stato proprio quest'ultimo, in occasione della sua partecipazione alla trasmissione di Sky Sport "4 amici al box" che lo ha visto protagonista insieme al numero uno al mondo del tennis (e grandissimo appassionato di Formula 1) Jannik Sinner, a svelare gli ultimi tasselli mancanti di una vicenda di cui si sa ormai praticamente tutto.

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Si sa infatti che la reazione rabbiosa del tedesco fu dovuta al fatto che fosse convinto che Ron Dennis avesse dato l’ordine a Coulthard di inchiodare per provocare l’incidente e salvare il primo posto in classifica iridata di Hakkinen (finito fuori gara alla seconda ripartenza proprio dopo un duro duello con il pilota Ferrari). Che alla fine, arrivato al box McLaren, scaricò una raffica di insulti verso lo scozzese accusandolo anche di aver cercato di ucciderlo.

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E che Coulthard poi utilizzo parole forti sul tedesco in TV ("Non volevo certo che finisse così, ma è inaccettabile il suo comportamento dopo l’incidente. È disgustoso per un campione con tutti i suoi record. Avrebbe bisogno di aiuto per controllare la sua rabbia" disse allora) sulle quali poi fece marcia indietro qualche anno più tardi ("Riflettendoci, quando Michael mi ha gridato che avevo cercato ucciderlo, pensava che io avessi frenato all’improvviso. In realtà, come dimostrarono i dati analizzati dagli steward non avevo frenato. La verità è che ho alzato il piede dall’acceleratore per farlo passare, ma l’ho fatto sotto il diluvio e in traiettoria. E non devi mai farlo. Ora che sono più esperto non lo rifarei mai. Allora non mi era ancora mai capitata una cosa del genere, ma di sicuro quando mi hanno avvisato che Schumi tentava di doppiarmi, avrei dovuto prendere una decisione migliore" dirà poi cinque anni più tardi riguardo quello stesso episodio).

Ciò che fino ad oggi non sapeva era cosa è accaduto dopo la sfuriata nel box McLaren, cioè una volta che Michael Schumacher è tornato nel box Ferrari. Ed è proprio questo particolare che Stefano Domenicali ha svelato nella trasmissione di Sky Sport condotta da Carlo Vanzini. "Sono intervenuto perché credo che in quel contesto c'era bisogno di intervenire, poi dopo Michael venne da me a ringraziarmi e anche a scusarsi perché aveva avuto una reazione non da Michael. Però fa parte di quegli episodi che ti fanno anche crescere perché quando uno fa un errore deve capirlo, lo deve riconoscere e cercare di capire come evitarlo la volta successiva. E Michael lo ha fatto" ha difatti detto l'attuale numero uno della Formula 1 rivelando l'ultimo tassello di un episodio entrato nella storia del Circus e svelando di fatto che il suo tentativo di trattenerlo ha in qualche modo avuto effetto nel convincere il pilota tedesco a limitarsi ad una rabbiosa sfuriata senza cadere in altri tipi di reazioni di cui sicuramente si sarebbe immediatamente pentito.

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