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Disastro dei Commissari FIA nell’ultimo Mondiale di F1: l’elenco dei 195 errori è imbarazzante

Un’inchiesta giornalistica ha rilevato che i Commissari FIA e la Direzione di Gara hanno commesso ben 195 errori chiari ed evidenti nel corso dei 22 Gran Premi del Mondiale di Formula 1 2023: un dato imbarazzante se si considera che considerando anche le decisioni sbagliate durante i weekend di F2 e F3 il numero complessivo di gravi errori arriva a quota 370.
A cura di Michele Mazzeo
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Il Mondiale di Formula 1 2023 dominato da Max Verstappen e dalla Red Bull è andato ormai in archivio e, in attesa di concentrarsi sul nuovo campionato, è tempo di fare qualche bilancio per quel che riguarda ciò che nel corso della stagione ha sollevato più polemiche, ossia le decisioni dei Commissari FIA. E, possiamo già dire, che sotto questo aspetto il verdetto è impietoso con un numero di errori chiari ed evidenti imbarazzante.

Questo è infatti quanto emerge dall'approfondita analisi condotta dal giornalista argentino Tomas Slafer e pubblicata sulla testata spagnola Soymotor.com nella quale sono state analizzate tutte le decisioni prese dagli Stewart della Federazione Internazionale durante i weekend di gara dei campionati di Formula 1, Formula 2 e Formula 3 del 2023. Un totale di 370 errori inspiegabili commessi dai Commissari FIA di cui ben 195 soltanto nelle 110 sessioni (tra prove libere, qualifiche, Sprint shootout, sprint race e gare) riguardanti la classe regina (75 invece quelli commessi in F2 e 100 in F3).

Scendendo ancora più nel dettaglio si scopre che la maggior parte degli errori commessi riguarda azioni palesemente irregolari commesse dai piloti che la Direzione di Gara FIA ha deciso di ignorare o di sanzionare in modo differente rispetto a quanto fatto per altri episodi similari. L'esempio più clamoroso a riguardo è l'episodio andato in scena nel corso delle qualifiche del GP di Singapore quando Max Verstappen è rimasto fermo per 18 secondi all'uscita della pit-lane ostacolando il secondo tentativo di tutti gli altri piloti sia nel corso della Q1 che della Q2 cavandosela nel primo caso con una reprimenda mentre per la seconda infrazione non è stato nemmeno investigato.

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Altro tema su cui si sono commessi un numero elevatissimo di errori è quello delle violazioni del tempo massimo sul giro d'uscita in qualifica: dal momento in cui la regola è entrata in vigore sono state segnalate 55 violazioni ma nessuno è mai stato sanzionato. Ancora più controverso è stato il metro di giudizio utilizzato nella rilevazione dei track limits: tantissimi infatti i sorpassi avvenuti fuori dai limiti della pista che sono stati archiviati senza comminare penalità (tra i più eclatanti come quelli di Hamilton su Perez alla curva 7 a Singapore e su Leclerc alla curva 1 ad Austin) così come i track limits arrivati durante le qualifiche che hanno avuto valutazioni differenti, per non parlare poi dello scandalo avvenuto nel GP d'Austria dove ci sono volute cinque ore dopo la bandiera a scacchi per avere i risultati definitivi della gara o di quanto accaduto nel GP degli Stati Uniti falsato dai track limits non visti perché c'era un punto cieco del tracciato non ripreso dalle telecamere.

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E anche per quanto riguarda le decisioni della Direzione di Gara su collisioni, incidenti e impatti, il numero di errori commesso è elevatissimo: tra le più controverse le mancate penalità per lo scontro fratricida tra Gasly e Ocon in Australia, per l'incidente tra Perez, Ocon e Hulkenberg in Qatar o ancora quello al via tra le due Mercedes di Hamilton e Russell sempre a Losail. Merita invece una menzione a parte l'episodio andato in scena nel GP dell'Arabia Saudita con Gasly che ha superato la Ferrari di Charles Leclerc in regime di virtual safety car senza ricevere alcuna sanzione: episodio che assume grande importanza se si considera che qualora il francese avesse ricevuto due punti di penalità avrebbe raggiunto il limite massimo sulla sua Superlicenza e pertanto non avrebbe potuto prendere parte al successivo GP d'Australia.

Evidente difformità nel metro di giudizio utilizzato dai Commissari FIA si riscontra anche nei tantissimi episodi di impeding con manovre identiche in situazioni molto simili tra loro che sono state valute in modo totalmente difforme. Errori inspiegabili sono stati poi anche commessi per quanto riguarda le decisioni legate all'ingresso in pista delle safety car o dell'imposizione del regime di virtual safety car: su tutti ciò che è successo nel GP dell'Arabia Saudita con la safety car mandata in pista per il ritiro di Lance Stroll quando ormai già l'Aston Martin del canadese era stata messa porta fuori dal tracciato. Per non parlare poi del mancato controllo dei tombini sul circuito cittadino di Las Vegas che ha rovinato l'intero weekend alla Ferrari di Carlos Sainz.

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Inevitabile dunque concludere che dal punto di vista regolamentare la Formula 1 va completamente riformata: i 195 errori commessi dai Commissari FIA nel corso dei 22 weekend di gara del Mondiale 2023 dimostrano infatti come sia necessario un cambio radicale nella formulazione dei regolamenti, nell'applicazione delle sanzioni e nelle singole decisioni prese dagli Steward.

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